Spaccio e aggressioni in strada a Mestre: recintata la palazzina dei sindacati

La sede dei sindacati tra piazzale Bainsizza e via Dante a Mestre
MESTRE - L’angolo è di quelli tosti, dove sostano...

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MESTRE - L’angolo è di quelli tosti, dove sostano stabilmente teddy boys nigeriani (chiamiamoli così) attaccati al telefono per gestire le “ordinazioni”. Qui, tra via Dante e via Montello - stradina che porta ai giardini di piazzale Bainsizza - c’è uno dei punti di spaccio storici della maledizione che ha colpito il rione di via Piave. E qui, come ormai avviene in altre parti del quartiere, in un paio di giorni è stata tirata su un’altra recinzione per blindare e proteggere la palazzina all’angolo, di fronte dall’hotel Giovannina. Una decisione delle Ferrovie, proprietarie dello stabile, per difendere il condominio di tre piani in cui, oltre alle famiglie che vivono in quelli superiori, al pianterreno si trovano i locali concessi ai sindacati dei trasporti. «Il posto dove si bucano è un po’ più avanti, dietro al cinema Dante o nel piazzale, vicino ai giochi dei bimbi - raccontano in via Dante -. In quest’angolo i tossici non consumano, perché non devono dar fastidio ai pusher che sono stabilmente qui». A tutte le ore, tra l’altro, visto che ieri alle 9.30 erano già in quattro. «Qui, invece, è un disastro ogni notte, con decine di persone che arrivano, si mettono sugli scalini e bevono ubriacandosi di birra». Una situazione che si trascina da tempo, giorno dopo giorno, e anche ieri mattina l’operatore di Veritas ha raccolto una ventina di vuoti di bottiglia, passando via veloce sotto gli occhi dei pusher. «I locali sono dati solo in comodato d’uso a Cgil Cisl e Uil, in particolare alle Rsu dei trasporti - spiegano dalle organizzazioni dei lavoratori -. La scelta di recintare tutto è arrivata dalle Ferrovie, d’intesa con il condominio». Di certo, però, anche per i sindacati è un sospiro di sollievo, perchè le porte forzate e le serrature da dover sostituire non si stavano ormai contando quasi più. La decisione di correre ai ripari sarebbe stata presa dopo una violenta rapina subìta da una residente della palazzina, aggredita con violenza e derubata mentre stava rientrando a casa appena svoltato l’angolo di via Dante per entrare sul retro del condominio. La nuova recinzione ha quindi occupato il marciapiede di fronte all’ingresso degli uffici della Uil trasporti e della Fit Cisl, con un unico cancello che verrà installato nei prossimi giorni sul “fronte” di via Dante, più illuminato e di passaggio per mettere un po’ più in sicurezza chi entra o esce dalla palazzina. «Sia chiaro - riprendono in via Dante - le pattuglie di polizia e della polizia locale passano più volte al giorno, ma “l’effetto”, quando va bene, dura solo per una manciata di minuti. Gli spacciatori si dileguano a piedi, in bici o in monopattino, e appena le auto degli agenti si allontanano, ritornano a piazzarsi qui in attesa dei prossimi clienti che passano a piedi o in macchina». Clienti che poi vanno a bucarsi tra piazzale Bainsizza, l’area verde vicina al centro civico e al Teatro Momo oppure, se hanno voglia di nascondersi, fino al parcheggio sotto la Rampa cavalcavia. E non sono pochi i sindacalisti che, spostandosi tra la sede di via Dante alla Camera del lavoro di via Ca’ Marcello, non rivedono le facce viste poco prima mentre trattavano con gli spacciatori.
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Il Gazzettino