Pt - Alla vigilia di Natale, a seguito di un’indagine diretta dal Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Udine, Raffaele Tito, e condotta dai carabinieri del...
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Nei suoi coonfronti era stato emesso un ordine di carcerazione per l’espiazione di una pena definitiva di 8 anni, 11 mesi e giorni 17 di reclusione poiché ritenuto colpevole del reato di traffico di sostanze stupefacenti commesso in provincia di Udine, per il quale era stato definitivamente condannato. Djaloshi faceva parte di un organizzazione dedita al narcotraffico, smantellata dal citato Nucleo investigativo nell’ambito dell’inchiesta denominata “Tram 2” avviata nel 2008 e culminata con l’esecuzione di 16 custodie cautelari in carcere eseguite in Udine e in altre località del territorio nazionale il 27 gennaio 2010. A tali provvedimenti vanno aggiunti i numerosi arresti e sequestri di stupefacente eseguiti in flagranza nel corso dell’attività.
Djaloshi si era reso irreperibile abbandonando il territorio nazionale e quindi la Procura di Udine, presso cui sono stati attivati specifici gruppi di lavoro per potenziare i risultati investigativi nello specifico settore della cattura dei latitanti, ha attivato immediatamente le ricerche con l’emissione di un mandato d’arresto europeo e delegandone l’esecuzione al Nucleo Investigativo comandato dal maggiore Roberto Scalabrin.
Con intercettazioni, pedinamenti e perquisizioni di persone collegate all'albanese, col coordinamento e il supporto strategico dei Servizi Interpol, S.i.re.n.e., del Ministero dell’interno e dell’Ambasciata-Consolato d’Italia in Albania, l’uomo è stato rintracciato nel proprio paese natio ove tentava di sfuggire alla giustizia italiana e dove è stato invece tratto in arresto dalla polizia locale in collaborazione coi colleghi dell’Interpol che provvederanno adesso all’estradizione in Italia per scontare la pena. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino