Espulso, torna in città e riprende le spaccate: riarrestato il "gigante" Diop

Un frame delle immagini riprese dalla telecamere del negozio dove si è compiuta la spaccata
PADOVA  Era stato tra i protagonisti dell’ondata di spaccate dell’estate 2019. Arrestato, incarcerato e poi espulso e ac compagnato al centro per il rimpatrio,...

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PADOVA  Era stato tra i protagonisti dell’ondata di spaccate dell’estate 2019. Arrestato, incarcerato e poi espulso e ac compagnato al centro per il rimpatrio, Diop Alassane, “gigante” senegalese 44enne, è tornato ad occupare i verbali delle forze dell’ordine: in manette ancora una volta per aver assaltato un negozio alla ricerca di qualche spicciolo del fondo cassa. Ieri mattina i poliziotti delle Volanti, guidati dal vice questore Michela Bochicchio, gli hanno stretto le manette ai polsi quando l’hanno scoperto a rubare nel negozio cinese B&G di via Tommaseo, che si affaccia, su un lato, all’interno del Park Padova Stazione. 


Tutto è successo ieri mattina quando una volante stava passando per via Tommaseo: i poliziotti hanno notato che la porta di del market cinese era semiaperta e danneggiata. Si sono fermati e hanno dato un’occhiata all’interno. Proprio in quel momento alla centrale del 113 è arrivata la telefonata della proprietaria, una 47enne, che ha ricevuto sul cellulare la notifica dell’allarme anti intrusione. All’ingresso c’erano dei sacchetti con svariati vestiti e la vetrata che dava sul Park Padova Stazione era rotta, sfondata dal senegalese che ha tentato di nascondersi dietro una colonna. Lo straniero, dopo aver sentito scattare l’allarme e aver visto la macchina della polizia avvicinarsi, ha abbandonato la refurtiva all’ingresso del market cercando di scappare dal retro, abbattendo la vetrata. E invece si è ritrovato nel parcheggio, senza vie di fuga. È stato arrestato per tentato furto aggravato e dato che non era la prima volta che veniva sorpreso a fare spaccate ai negozi, il pubblico ministero Giorgio Roberti ha disposto che fosse portato in carcere.


Diop lassane è un habitué delle cronache: il suo curriculum criminale spazia dalla violenza sessuale nei confronti di una minorenne, ai furti, dalle risse alle rapine, dallo spaccio di sostanze stupefacenti alle resistenze a pubblico ufficiale. Ma in città è noto per essere stato l’autore di almeno una delle numerose spaccate che hanno contraddistinto le estati 2018 e 2019. Nel settembre di due anni fa era stato pizzicato dalla polizia dopo la spaccata all’”Antico Forno” di via San Clemente. Aveva mandato in frantumi la vetrina con l’obiettivo di impossessarsi degli spiccioli nel registratore di cassa. Il colpo era stato immortalato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e gli agenti erano riusciti ad attribuirgli la responsabilità del furto. 
Diop Alassane si era fatto dieci mesi di carcere, ma il giorno dopo la scarcerazione si era visto notificare il decreto di accompagnamento al centro di permanenza di Brindisi per il ritorno in Patria, vista la pericolosità sociale. 


Il senegalese è stato scortato in Puglia ma non è mai stato imbarcato sul volo diretto a Dakar. Gli è stato consentito di rimanere nel centro di accoglienza, in attesa della decisione della Commissione territoriale, chiamata ad esprimersi sulla sua richiesta di protezione internazionale. Nel frattempo Diop Alassane è riuscito però a scappare dal centro, a far perdere le proprie tracce e a far  rientro a Padova, dove non ha mancato di tornare alle sue vecchie abitudini.
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Il Gazzettino