Spaccano la vetrina e rubano l'argenteria alla galleria d'arte Orler

La vetrina della galleria Fratelli Orler, nell'isola pedonale
ABANO - Spaccata in piena notte ai danni della galleria d’arte “Fratelli Orler”, nel pieno centro dell’isola pedonale aponense a due passi da Piazza...

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ABANO - Spaccata in piena notte ai danni della galleria d’arte “Fratelli Orler”, nel pieno centro dell’isola pedonale aponense a due passi da Piazza della Repubblica. Utilizzando un arnese da scasso, una mazza o un piede di porco, i malviventi hanno abbattuto una delle vetrate dell’ingresso principale che si affaccia sul viale delle Terme e si sono impossessati di articoli in argento per un valore complessivo, ad una prima stima, di 15mila euro. «L’allarme collegato al mio telefono cellulare è scattato alle 3,31 – racconta il titolare Giovanni Orler - ma il dispositivo non ha suonato. Prima di passare all’azione, i ladri sono riusciti a disattivarlo. Purtroppo, non sono assicurato. Sono certo – continua Orler – si trattasse di professionisti che hanno portato a termine il colpo nell’arco di quattro, cinque minuti al massimo».


Vi è un altro particolare che dimostra come la razzìa sia stata accuratamente preparata a tavolino. «Io dispongo anche di telecamere di sicurezza – prosegue il proprietario della galleria - ma sono fisse. E nei filmati i ladri non si vedono. Non mi stupirei che sapessero della loro presenza. Le apparecchiature di sorveglianza dei negozi vicini hanno registrato immagini più complete. Pare di intravedere almeno tre, quattro persone che si allontanano. I miei colleghi hanno già dato la loro disponibilità a consegnarle ai carabinieri».
 

AUTO NEI PARAGGI
Nessun dubbio invece sulla strada percorsa dai malviventi per raggiungere l’obiettivo. Alcuni degli articoli in argento, persi nella concitazione della fuga, sono stati infatti ritrovati sul marciapiede all’incrocio fra viale delle Terme e via Amerigo Vespucci. Di sicuro la banda aveva parcheggiato un’auto nel posteggio di piazzetta Cortesi che si trova alla fine della strada. Orler racconta poi un episodio che, alla luce di quanto accaduto l’altra notte, gli ha fatto sospettare di essere stato controllato nei suoi movimenti: «Verso la metà di marzo era entrato un cliente interessato proprio agli oggetti in argento. Ma aveva un atteggiamento strano. Continuava a guardarsi attorno. Poi ho saputo che era andato da altri due gioiellieri che vendono lo stesso articolo, tenendo sempre un atteggiamento poco chiaro. Forse mi sbaglio, ma potrebbe essersi trattato di un basista che verificava la presenza di allarmi. Tutti sanno che esiste un commercio clandestino dell’argento, così come c’è quello del rame e di altri materiali. Di tutto questo ho ovviamente informato i carabinieri».


Ieri mattina, per prima cosa il gallerista ha provveduto a sostituire temporaneamente con un pannello la vetrata mandata in pezzi dai ladri e poi ha contattato un artigiano per la effettuare la sostituzione. «Oltre al valore di quanto mi è stato rubato – conclude Giovanni Orler – i danni ammontano all’incirca ad altri 15mila euro».

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Il Gazzettino