TRIESTE - «Il sistema sanitario presenta dei punti di crisi, elementi che non migliorano» dunque «faremo una discussione con le forze politiche, medici e...
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LA POLEMICA
Se da un lato il capogruppo del Pd Sergio Bolzonello ha apprezzato l'iniziativa («bene il tavolo di confronto, il dibattito è iniziato ma è necessario un approfondimento molto importante sulla territorialità»), dall'altro ha precisato che «l'unione territorio-ospedale non è stata penalizzante, pensiamo a Pordenone dove l'azienda è più che performante (+3,3 milioni nel 2017, ndr)». «L'assessore Riccardi ha aggiunto il dem Nicola Conficoni ha confermato che la richiesta di impiegare l'utile dell'Azienda sanitaria 5 per implementare alcuni investimenti nel territorio pordenonese è legittima e verrà tenuta in considerazione». Per Bolzonello e Conficoni «se, com'è possibile, alcuni fondi attualmente accantonati si renderanno disponibili prima che l'assestamento arrivi in aula, i 3,3 milioni dovranno essere subito restituiti all'Aas 5». Qualora così non fosse, conclude Conficoni, «il territorio pordenonese risulterebbe ingiustamente penalizzato: i fondi dell'Aas 5 non impegnati durate lo scorso esercizio finanziario perché assegnati fuori tempo massimo devono essere confermati, non utilizzati per ripianare le perdite delle altre Aziende». Bolzonello ha attaccato Zilli: «Il deficit della sanità è fisiologico, nei 120 milioni ne abbiamo messi 47 per la sanità: non dica che non abbiamo fatto niente». Replica l'assessore Zilli: «Vuole sempre avere l'ultima parola, sempre polemico».
SOSTEGNO AL REDDITO
«La Regione ha disposto che i Servizi sociali dei Comuni dispongano i pagamenti della misura attiva di sostegno al reddito per le circa 7mila famiglie che, ad oggi, non hanno ancora visto l'erogazione del secondo bimestre di marzo-aprile 2018. In questo momento è necessario mettere in opera tutto quello che è possibile fare per sopperire ai bisogni primari di queste persone», ha detto Riccardi. In Friuli Venezia Giulia sono circa 12mila gli aventi diritto. Se il bimestre gennaio-febbraio risulta quasi del tutto erogato, per marzo-aprile è stato spiegato che per 5mila domande i soldi sono in fase di erogazione mentre 7mila «sono ancora in attesa della liquidazione poiché il sistema di interscambio dati con l'Inps non consente al momento di disporre delle informazioni che consentono di ricalcolare l'Isee 2018 per chi ha avuto la Mia nel 2016». Per rimediare a questo stallo, la rata di marzo-aprile «verrà erogata sulla base del valore dell'Isee 2018 non ricalcolato e si provvederà in seguito a corrispondere eventuali conguagli». Per maggio giugno, invece, la Regione spera che il sistema di interscambio con l'Inps superi le criticità attuali e che per agosto si possano concludere tutti i pagamenti. La Regione sta anche «provvedendo inoltre a risolvere la posizione di circa ulteriori 800 domande che risultano al momento non erogabili» per degli errori che non permettono di disporre delle informazioni necessarie.
Elisabetta Batic Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino