Primi due medici no-vax sospesi a Belluno, ma ce ne sono altri 94

Sono 96 i medici non vaccinati a Belluno
Sospesi i primi due medici contrari al vaccino anti-covid. Rimarranno a casa, senza retribuzione, fino al 31 dicembre o fino a quando non decideranno di vaccinarsi. I dialoghi...

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Sospesi i primi due medici contrari al vaccino anti-covid. Rimarranno a casa, senza retribuzione, fino al 31 dicembre o fino a quando non decideranno di vaccinarsi. I dialoghi messi in campo dall’azienda sanitaria non sono serviti a nulla. Così, vista l’impossibilità di collocarli in una attività che non preveda il contatto diretto con il pubblico (e per un medico è molto difficile), l’Ulss Dolomiti ha dato seguito a quanto stabilito per legge. Ossia: chi lavora nella sanità pubblica o privata deve sottoporsi a vaccinazione anti-covid in quanto «requisito essenziale per l’esercizio della professione» altrimenti scatta la sospensione. Si tratta dei primi due medici no-vax sospesi a Belluno. In totale, però, ce ne sono 96 (dato aggiornato a luglio) che hanno deciso di non vaccinarsi ed è probabile che nelle prossime settimane l’Ulss Dolomiti pubblicherà ulteriori delibere.



COSA DICONO I NUMERI
Le sospensioni salgono quindi a 8: due medici, tre infermieri, tre operatori socio-sanitari. Professioni diverse, seppur in ambito sanitario, e la stessa contrarietà al vaccino anti-covid non supportata da condizioni cliniche avverse. In provincia ci sono quasi 800 sanitari non vaccinati (nel pubblico e nel privato). Oltre ai 96 medici, si contano 32 farmacisti, 13 veterinari, 2 chimici e fisici, 192 infermieri, 8 ostetriche, 11 biologi, 60 psicologi e 100 tsrm (tecnico sanitario di radiologia medica) e altri (ad esempio assistente sanitario, ortopedico, dietista, igienista dentale, fisioterapista, logopedista, etc.), 47 oss, 2 aso (assistente di studio odontoiatrico), 265 altro (sono persone che i rispettivi datori di lavoro non hanno inserito nelle 3 categorie previste, ossia oss, aso e massofisioterapisti). Qualcuno, nelle ultime settimane, ha deciso di vaccinarsi. Ma ne mancano ancora tanti. E se non si metteranno in regola saranno sospesi. Nel frattempo i drive-in vaccini dell’Ulss Dolomiti continuano a lavorare. Dall’inizio della campagna vaccinale sono stati somministrate 247.953 prime e seconde dosi e da oggi, come da disposizione regionale, i ragazzi tra 12 e 25 anni potranno raggiungere qualsiasi punto vaccinale del territorio. L’accesso è libero e non serve alcuna prescrizione. Inoltre, l’azienda sanitaria si impegnerà ad assicurare la massima disponibilità per tutti gli assistiti dal servizio sanitario regionale residenti fuori provincia affinché ricevano la vaccinazione in uno dei punti vaccinale dell’Ulss Dolomiti, con accesso libero per i giovani fino ai 25 anni e con prenotazione nel portale per le età successive. Dopo la prima dose di vaccino Pfizer e Moderna, gli appuntamenti per la seconda verranno di regola fissati con intervallo minimo previsto dalla scheda tecnica (rispettivamente 21 e 28 giorni). Infine ci sarà un’intensificazione delle iniziative finalizzate alla somministrazione della vaccinazione di rinforzo per i soggetti guariti da covid. L’Ulss spiega che «per queste persone è raccomandata tale vaccinazione di rinforzo a 3-6 mesi dalla prima positività covid».


RIMODULAZIONE


Rimane il nodo prenotazioni: sono sempre meno. Per questo l’azienda ha dovuto riorganizzare alcuni appuntamenti: «Alla luce delle poche prenotazioni vaccinali per il prossimo fine settimana, il 15 agosto (domani, ndr) sarà attivata un’unica seduta vaccinale “centralizzata” dalle 8.30 alle 10.30) presso il drive in all’ospedale di Belluno, ricollocando nella stessa i pochi prenotati per il 14 e il 15 agosto a Paludi ed accogliendo eventuali richieste dell’ultima ora». Mentre i prenotati a Feltre saranno anticipati al giorno precedente.

 

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Il Gazzettino