Casa esplosa, l'imprenditore che ha soccorso le due donne: «Erano circondate dalle fiamme» Foto

Un vicino accorso con gli estintori ha salvato le donne dalle fiamme
SOVRAMONTE «Sono certo che chiunque si fosse trovato al mio posto avrebbe fatto lo stesso». Non vuole essere definito eroe: lo premette, come prima condizione, per...

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SOVRAMONTE «Sono certo che chiunque si fosse trovato al mio posto avrebbe fatto lo stesso». Non vuole essere definito eroe: lo premette, come prima condizione, per raccontare quello che è successo. Simplicio Reato, 63enne imprenditore edile dell’omonima ditta che sta lavorando alla struttura del Ristorante Ponte Oltra, in comune di Sovramonte, accetta di spiegare quello che è accaduto ieri mattina a Sorriva, solo per lanciare il messaggio sull’importanza di mantenere gli estintori revisionati e in sicurezza nei cantieri. E ieri quei due estintori della ditta Viel forse hanno salvato una vita. L’imprenditore li ha usati per spegnere le fiamme che minacciavano ancora le due donne ferite. Con lui un ragazzo di Sorriva, Cristian. Entrambi, avendo respirato molto fumo, sono stati anche soccorsi e portati all’ospedale di Feltre per accertamenti. Fortunatamente sono stati entrambi dimessi poco dopo.


L’ALLARME 
«Eravamo al lavoro in cantiere quando abbiamo udito distintamente un gran botto - racconta Simplicio Reato -. Subito dopo mi ha chiamato mio figlio, Luca dicendomi che aveva visto bene una nube nera di fumo che si alzava da Sorriva». Il ragazzo, 27 anni, lavora con il padre ed è formato sulla sicurezza, intuendo quello che stava accadendo ha detto al genitore: «Corri su con gli estintori, che avranno bisogno». Così Simplicio prende i due apparecchi che aveva nel suo ufficio del cantiere e parte in auto. Un chilometro e in pochi minuti era a Sorriva, nella casa al civico 158 dove era avvenuta l’esplosione. «Mi sono trovato davanti uno scenario apocalittico - racconta - c’era la donna, la nuora della signora anziana che era sul posto e aveva già chiamato i soccorsi. Sotto le macerie la persona più giovane che chiedeva aiuto. Accanto a lei diverse fiammelle: il fuoco ardeva ancora e la minacciava. Poi ho visto l’anziana era ancora a letto e attorno c’erano le fiamme».


IL SOCCORSO
«Con l’estintore ho cercato di spegnere il fuoco attorno alla donna sotto le macerie - prosegue Simplicio reato -. Poi, con Cristian, un giovane che abita lì vicino che nel frattempo era intervenuto, siamo andati dalla donna anziana che era seduta sul letto che stava bruciando e abbiamo spento le fiamme. Ma c’era la necessità di spostare le macerie sopra l’altra ferita. Per questo ho chiamato mio figlio, per avere rinforzi: abbiamo spostato le macerie per mettere la badante in sicurezza, ma non l’abbiamo spostata perché era in condizioni gravi e nel frattempo sono arrivati i sanitari che l’hanno presa in cura». 


L’INTOSSICAZIONE
«Finito tutto questo mi sentivo un po’ di mal di gola per il fumo respirato - prosegue l’imprenditore - col saturimetro i soccorritori hanno rilevato che ero un po’ basso di ossigeno, avendo respirato tutti questi gas e mi hanno portato all’ospedale di Feltre. Dopo gli accertamenti, tutti negativi, mi hanno dimesso verso mezzogiorno». Probabilmente il tempestivo soccorso dell’imprenditore ha salvato due vite. «Quello che so - afferma - è che stava bruciando tutto, materassi e plastica, che era molto nociva: se uno non moriva dalle fiamme, lì dentro rischiava di morire dal gas tossico». E ribadisce: «Chiunque avrebbe fatto quello che ho fatto io, non creiamo eroi».


L’APPELLO


«La prima cosa che ho fatto, quando mi hanno dimesso, è un plauso alla ditta Viel - sottolinea Reato -, che mi controlla gli estintori: sono anni ormai, che ogni 6 mesi puntuali li revisionano. Quello che voglio dire a tutti è che bisogna sempre averli in ordine, pronti all’uso. La maggior parte delle volte la gente tiene gli estintori, senza sapere nemmeno se sono a posto. Ma possono salvare una vita: pensateci prima di risparmiare qualche euro, un estintore non vale una vita».
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Il Gazzettino