Sorelline uccise, il sindaco: «Perizia sulla mamma non rilevò nulla. Si opponeva agli incontri col padre»

La mamma: il corpo ritrovato dopo lunghe ricerche
VERONA - «Il Comune ha fatto quello che è stato disposto dal Tribunale dei minori, da cui i nostri Servizi sociali dipendono quando si tratta di bambini»....

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VERONA - «Il Comune ha fatto quello che è stato disposto dal Tribunale dei minori, da cui i nostri Servizi sociali dipendono quando si tratta di bambini». Così il sindaco di Verona, Federico Sboarina, sulla vicenda delle due bambine di origini cingalesi uccise dalla madre, Sachithra, che poi si è tolta la vita. La famiglia era ospitata in una Casa di accoglienza comunale in seguito a un provvedimento del Tribunale dei Minori di Venezia che a ottobre 2020 aveva deciso l'affidamento delle due bambine ad una comunità protetta.

«Ho esaminato attentamente tutto il fascicolo e la documentazione a disposizione dei Servizi sociali - ha spiegato Sboarina -. A stretto giro è stata effettuata all'Ulss 9 Scaligera la perizia psichiatrica sulla mamma, visita che non ha rilevato nessuna criticità e nessuna. A gennaio, quindi, la donna è stata portata con le figlie in una struttura protetta. Così come è stata richiesta all'Ulss 9, ente di competenza, la valutazione della capacità genitoriale». «In corso anche l'iter per favorire gli incontri del padre con le figlie, a cui la madre invece si opponeva. Il percorso avviato andava nella direzione di cercare la soluzione più serena possibile e, soprattutto, a vantaggio dei minori. In casi come questi, infatti, tutte le azioni vanno nell'esclusivo interesse di tutelare i minori» ha concluso Sboarina. 

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Il Gazzettino