Sorapis: sulla Croda di Cacciagrande nuova via di ghiaccio di Rigon e Grasso

Scalata sul ghiaccio del Sorapis
CORTINA - Sono state aperte due nuove vie alpinistiche su ghiaccio, in Cadore. Le ha messe a segno Francesco Rigon, lo scorso dicembre, come racconta Simone Bobbio, sulla...

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CORTINA - Sono state aperte due nuove vie alpinistiche su ghiaccio, in Cadore. Le ha messe a segno Francesco Rigon, lo scorso dicembre, come racconta Simone Bobbio, sulla rivista del Cai "Lo scarpone", documentando le imprese con diverse coinvolgenti fotografie. Rigon è una guida alpina di origini vicentine, che risiede ad Auronzo di Cadore. Il 19 dicembre ha superato una colata di ghiaccio sulla Croda di Cacciagrande nel gruppo del Sorapis; si era formata grazie alle particolari precipitazioni dell'autunno e dell'inverno, con pioggia tardiva, sino a 2.500 metri, che ha determinato la creazione di cascate di ghiaccio in zone inusuali. Rigon ha colto questa occasione, durante una gita di scialpinismo, ed è tornato attrezzato per affrontare l'impresa, con Mirco Grasso. Assieme hanno affrontato un estenuante avvicinamento e l'approccio allo zoccolo della cascata. Lungo anche il rientro a valle, dopo l'ascesa: tre ore. Soltanto cinque giorni più tardi, la vigilia di Natale, Rigon è partito da Erto, diretto al monte Duranno, ancora con Mirco Grasso e questa volta con Luca Vallata. La linea di salita era stata avvisata da lontano, con il binocolo: è un camino, che solca interamente la parete a destra del Duranno, la nord del Naso del Duranno, con un'esile colata di ghiaccio alla base. Nella relazione, pubblicata da "Lo Scarpone", Rigon sottolinea l'incertezza dell'impresa, per lo sviluppo della cascata, e neppure se si potesse scalare o meno. L'attacco ha premiato gli audaci, che hanno trovato uno spessore del ghiaccio più abbondante del previsto. Dopo due tiri la sorpresa di ritrovarsi all'interno di una sorta di grotta, sormontata da uno strapiombo ad arco, con un foro sommitale dove proseguire la scalata. 

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Il Gazzettino