L'imprenditrice Gressoni trasloca: «Il centro storico non attira più, sono costretta ad andarmene»

La commerciante ha deciso di andare a Castelfranco dove spera che gli affari vadano meglio

Sonia Gressoni
CAMPOSAMPIERO - «Voglio andare via prima possibile da Camposampiero con la mia attività di arredo perché ogni giorno che rimango in più perdo...

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CAMPOSAMPIERO - «Voglio andare via prima possibile da Camposampiero con la mia attività di arredo perché ogni giorno che rimango in più perdo clienti». Sonia Gressoni, la 44enne nota imprenditrice e commerciante del centro storico, delusa e amareggiata per la scarsa attenzione che l'amministrazione comunale e le associazioni di categoria le avrebbero riservato, dopo lo sfogo di qualche mese fa, sbatte la porta e, dai primi di settembre si trasferirà a Castelfranco in centro in un negozio in affitto sotto i portici. Gressoni non è la sola negoziante che abbia deciso di chiudere la serranda e cercare fortuna altrove.

Tante chiusure

In centro si registra da alcune settimane a questa parte un susseguirsi di chiusure a dir poco preoccupanti: da settembre non riaprirà il negozietto Mooda, due bar-ristoranti del centro hanno annunciato ai loro dipendenti e clienti che i locali non riapriranno, ora non ci saranno più le vetrine di Sonia Arredo e rumors parlano di altri spostamenti o chiusure di attività del centro. 
Sonia Gressoni è davvero avvilita per sentirsi come costretta a traslocare: «Il centro storico non attira visitatori e le piazze e le vie del centro sono poco frequentate - afferma - Ad aprile ho manifestato pubblicamente i problemi più evidenti: la mancanza di parcheggi, di comodi marciapiedi e, in generale, la scarsa capacità di attrazione commerciale del centro storico cittadino per l'assenza di una adeguata viabilità. Dagli amministratori sono stata snobbata: mi hanno rassicurata a parole ma nei fatti le cose non sono cambiate
«. Gressoni è un fiume in piena: «Nel mio negozio in via Nodari non posso fare il carico-scarico delle merci di giorno perché non posso occupare la statale del Santo e la strada è pericolosa - spiega la commerciante che ha un negozio anche in via San Giacomo che ora diventerà un laboratorio - non posso lavare le vetrine espositive perché il marciapiede è troppo stretto; i clienti faticano a raggiungermi perché non c'è mai il parcheggio vicino libero e non esiste nemmeno un attraversamento pedonale dai portici».

Sostegno negato

«Ho chiesto aiuto al Comune e alle associazioni di categoria ma in concreto non ho ottenuto nulla. Capisco che non siamo a Padova - prosegue - ma è da marzo che non vedo persone passeggiare o soffermarsi davanti alle mie vetrine. É estate, è vero, fa molto caldo ma non c'entra. Se organizzano degli eventi di un certo rilievo la gente esce di casa e frequenta le piazze. Quando poi ci sono le serate delle notti aperte in centro organizzate dall'amministrazione e dalla Pro loco e la statale è chiusa con le transenne è ancora peggio - conclude Gressoni -: davanti al negozio ci sono dei portici dove non c'è nemmeno una luce accesa. Non possiamo stupirci se in altri paesi come Cittadella e Castelfranco le piazze sono piene: sono davvero un altro mondo rispetto a Camposampiero».

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Il Gazzettino