Meloni e Zaia, in Veneto gradimento tra gli imprenditori al top: fiducia all'80% e 88%

Lo certifica un sondaggio condotto da Demetra Opinioni per conto di Confartigianato, che ha coinvolto 407 associati

Giorgia Meloni e Luca Zaia
MESTRE - Con Giorgia Meloni è ancora luna di miele, e se 6 mesi sono pochi per firmare una cambiale in bianco a chicchessia di certo la premier gode tuttora della massima...

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MESTRE - Con Giorgia Meloni è ancora luna di miele, e se 6 mesi sono pochi per firmare una cambiale in bianco a chicchessia di certo la premier gode tuttora della massima stima e quindi del consenso degli artigiani veneti. Lo certifica un sondaggio condotto da Demetra Opinioni per conto di Confartigianato, che ha coinvolto 407 imprenditori (non solo tra gli iscritti, precisano dall'associazione), mettendo in fila una serie di domande sull'operato del primo presidente del Consiglio donna d'Italia e del suo governo. Prima di andare nel dettaglio vediamo le valutazioni di tipo politico: innanzitutto la Meloni vola all'80% del gradimento tra i leader nazionali (appaiati appena sopra il 50% Berlusconi e Salvini, sorprendente per certi aspetti il 37% che pone il frontman dei Verdi Angelo Bonelli al quarto posto) ed è quasi sugli stessi valori di apprezzamento come premier; disco verde anche sul primo semestre del governo pur con qualche punto di consenso in meno (molto positivo il giudizio per il 14% degli interpellati, più positivo che negativo per il 59,2%). Responso chiaro sul lavoro della premier che fa dire al presidente di Confartigianato Roberto Boschetto che «oggi gli imprenditori artigiani ripongono molta fiducia nella premier e nel suo governo perché alcuni dei provvedimenti di questi primi 6 mesi hanno dimostrato un cambio di passo e un sostanziale rispetto degli impegni presi. Con una maggiore attenzione al Made in Italy (con il nuovo nome al ministero dell'economia che non è solo un fatto formale), il progetto del liceo del made in Italy, il rilancio del federalismo, la "tregua" fiscale e, sempre in ambito fiscale, una riforma che appare a misura di media e piccola impresa».


IL TEMA FISCALE
Nel merito dei provvedimenti infatti balza all'occhio che gli artigiani interpellati si dicono d'accordo per il 62% sull'orientamento del governo in tema di riforma fiscale e sull'impegno di introdurre la tassa piatta per tutti entro fine legislatura; apprezzano i provvedimenti sul Superbonus (ma il 48% dei favorevoli chiede di risolvere il problema dei crediti incagliati); sono entusiasti dell'entrata a piedi uniti sul reddito di cittadinanza (che per il 45,5% va abolito e per il 50,4 ampiamente riformato). Una tirata d'orecchie arriva all'esecutivo su quanto fatto per fronteggiare i problemi economici legati al caro energia e alla fiammata delle materie prime: se il 49,1% si dice tranquillizzato dall'operato di Meloni & C. il 45,2% avrebbe voluto un impegno diverso («su questi aspetti servono scelte più incisive», chiosa Boschetto).


I DUE NO ALLA UE
In compenso è stata molto apprezzata la determinazione del governo nel mettersi di traverso all'iniziativa dell'Unione Europea sullo stop alla vendita di auto a combustione entro il 2035 (il 63% degli interpellati applaude) e alla nuova direttiva sulle "case green" che obbligherebbe a migliorare la classe energetica (58% di consensi). Quanto ai flussi migratori gli imprenditori artigiani si dividono: il 48,2% si dice d'accordo su un aumento dei flussi per andare incontro alle difficoltà oggettive di trovare forza lavoro, il 42,8% lo ritiene comunque non da fare. «Ma certamente - osserva ancora il presidente Boschetto - per coloro che entrano si deve intervenire seriamente sulla formazione e per superare difficoltà legate alla lingua, avere in azienda un lavoratore che non comprende quel che gli si dice è un problema».


Sul via libera al disegno di legge Calderoli e quindi sullo stato di avanzamento dell'autonomia differenziata gli artigiani veneti danno una risposta non dissimile a quanto emerso da un recente sondaggio de "Il Gazzettino": "ci vorranno anni e c'è il rischio che si blocchi di nuovo" è la risposta gettonata al 55%, mentre solo per il 12,8 è un'occasione unica che si realizzerà e per il 17,2% alla fine passerà "ma sarà depotenziata". Infine, tornando ai leader, "soliti" numeri da plebiscito a favore di Luca Zaia con quasi l'88% di valutazioni positive. Un Everest da scalare per gli oppositori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino