Cosa pensate della Chiesa? Il parroco fa i sondaggi tra i fedeli dopo la messa

I fedeli durante le celebrazioni a Rustega
CAMPOSAMPIERO - La chiesa locale si interroga e per far fronte alla preoccupante crisi di fede e di partecipazione alla vita comunitaria, in particolare dopo il periodo delle...

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CAMPOSAMPIERO - La chiesa locale si interroga e per far fronte alla preoccupante crisi di fede e di partecipazione alla vita comunitaria, in particolare dopo il periodo delle restrizioni dovute alla pandemia, crea un contenitore chiamato “cantiere parrocchia” dove protagonisti sono gli stessi parrocchiani che frequentano le chiese di San Pietro e di Rustega. Il parroco don Claudio Bosa e i consigli pastorali del capoluogo e della frazione, ispirandosi ai “cantieri di Betania” del Cammino sinodale italiano, hanno individuato alcune questioni le hanno fatte conoscere alle rispettive comunità ed hanno voluto sentire il loro parere. Ogni domenica, infatti, sono stati realizzati dei veri e propri “sondaggi” durante le messe festive durante le quali sono state messe a disposizione delle schede nelle quali i fedeli potevano esprimere il loro parere. Sono stati compilati già tre sondaggi a Rustega e quattro nella chiesa di San Pietro e Paolo, l’ultimo dei quali sarà domenica 5 marzo.

La risposta

Nella parrocchia di Camposampiero sono state restituite quasi 240 schede, mentre a Rustega circa 200. I temi trattati a San Pietro e Paolo sono stati finora la cura e la ricerca delle relazioni nell’ambito educativo, anche come bisogno dopo gli anni del Covid; la necessità di coordinare di più e di rendere trasversale l’attenzione alla carità nei vari gruppi e le attività e il tentativo di chiedersi come rendere la messa domenicale più attiva e gioiosa, stimolando la partecipazione soprattutto di giovani e famiglie. A Rustega invece ci si è concentrati sul creare momenti di convivialità e festa per avvicinare famiglie nuove, nonché si è sviluppato il tema dell’ambito carità, accoglienza e inclusione anche tra generazioni e si è parlato ancora di come ravvivare le funzioni religiose per provare a favorire la partecipazione di più persone. A cercare nuove strade per animare la vita delle parrocchie è don Claudio Bosa, da un paio d’anni alla guida di San Pietro e Rustega e coordinatore della collaborazione pastorale Antoniana che coinvolge sette parrocchie della diocesi di Treviso: oltre a quelle di Camposampiero, anche Loreggia, Loreggiola, Massanzago, Zeminiana e Sandono.

Il parroco

«Nel 2021, al termine dei rispettivi mandati, ho avviato la procedura che ha portato a rinnovare i due consigli pastorali di Rustega e San Pietro e Paolo - spiega don Claudio - Ognuno ha una sua vita propria, però la loro conduzione è affidata, oltre che al sottoscritto a quattro laici, tre di San Pietro e uno di Rustega con i quali formiamo una segreteria. Come primo passo ci è sembrato utile proporre a entrambi i consigli pastorali della nostra città un momento di ascolto dei gruppi e degli ambiti di vita della parrocchia che avevamo pensato di rappresentare nei Consigli e cioè quello educativo, quello familiare, quello caritativo e quello liturgico. Da questa prima esperienza - racconta - abbiamo raccolto tutta una serie di indicazioni e sottolineature nelle quali, con il metodo suggerito dal Cammino sinodale della chiesa italiana, abbiamo provato ad individuare alcune priorità, attenzioni, necessità in entrambe le parrocchie nel corso di quest’anno pastorale 2022/2023. Finita questa fase sarà compito dei rispettivi consigli pastorali parrocchiali cercare di concretizzare e fare delle proposte che possano essere uno stimolo a tutta la comunità, dando concretezza al “cantiere”. 

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Il Gazzettino