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ROVIGO - Con l'ultimo censimento della popolazione e delle abitazioni del 2021, è stato conteggiato anche chi un'abitazione non ce l'ha. Secondo le elaborazioni dell'Ufficio statistico regionale, le persone senza tetto o senza fissa dimora e quelle che risiedono in campi autorizzati o insediamenti tollerati e spontanei, ammontano in tutto il Veneto a 4.886, ovvero 10,1 ogni diecimila residenti. Quasi la metà della media nazionale, pari a 19. In Polesine questo valore è ancora più basso, appena 4,2. In tutto, infatti, i senza fissa dimora che sono stati censiti in provincia erano 97. Tutti senzatetto, perché nella casella dei "residenti" in campi autorizzati o insediamenti tollerati, compare lo zero, unica provincia in Veneto. Tuttavia, si precisa, i dati non sono esaustivi poiché si riferiscono solo a soggetti iscritti in anagrafe, mentre parte del target è costituita da persone non raggiungibili. In ogni caso, dall'analisi emerge come in Veneto solo la provincia di Belluno abbia un numero di senzatetto e persone in insediamenti inferiore a Rovigo, 50 in tutto, evidentemente anche per un fattore climatico, dal momento che si tratta di una provincia montana che non favorisce la vita all'addiaccio. Tuttavia, considerando solo i senzatetto in rapporto alla popolazione, anche la provincia di Vicenza ha un valore più basso di quello di Rovigo, perché il totale è sì pari a 353 persone, ma significa 4,1 ogni diecimila abitanti.
POVERI
Discorso diverso è quello di chi un tetto ce l'ha, ma ha serie difficoltà economiche.
Un dato migliorato rispetto al 2019, quando era stato oltre un quarto, il 25,9%. Anche in questo caso la differenza con il resto del Veneto c'è: la quota è di 23,4%, in calo rispetto al 24,2% del 2019. Ovviamente, sempre trattandosi di medie, si cancellano le differenze territoriali, che invece sono nette. A fronte di comuni come Pontecchio, Occhiobello e Stienta dove la quota dei redditi sotto i 10mila euro è rispettivamente il 18,7, il 19,7 e il 19,81%, ci sono comuni dove questa quota sale oltre il 30%. A Porto Tolle è addirittura il 37,1, perfino in crescita rispetto al 2019, a Loreo il 31,9, a Rosolina il 31,8 e a Villanova Marchesana il 31. Nel capoluogo è il 21,5%, ad Adria il 24,2, a Porto Viro il 27,2, a Lendinara il 24,5 ed a Badia il 24,7%.
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