Frode fiscale a Dubai per 23,5 milioni di euro, tre a processo

Frode fiscale a Dubai per 23,5 milioni di euro, tre a processo
MONTEGROTTO - Giudizio immediato per un imprenditore e due prestanome accusati di riciclaggio: Nicola Giampapa 55 anni di Torreglia, Denis Soranzo 40 anni di Galzignano e...

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MONTEGROTTO - Giudizio immediato per un imprenditore e due prestanome accusati di riciclaggio: Nicola Giampapa 55 anni di Torreglia, Denis Soranzo 40 anni di Galzignano e Sabrina Gambarotto, 51, di Este, il prossimo 12 novembre saranno davanti al giudice. La richiesta è arrivata dal pm Luisa Rossi, titolare delle indagini. Secondo l'accusa i tre hanno impiegato denaro, beni e utilità di provenienza illecita grazie a una serie di operazioni effettuate tra il 2013 e il 2017 attraverso istituti di credito di Padova e soprattutto di Montegrotto dove avevano i loro conti bancari. Per l'accusa i tre avrebbero emesso fatture false per 23,5 milioni di euro, non avrebbero versato l'Iva per 5,1 milioni e avrebbero riciclato denaro sporco (circa 2,8 milioni) in investimenti immobiliari a Dubai negli Emirati Arabi Uniti.

LE INDAGINI
Tutto il meccanismo, secondo i militari della Guardia di Finanza di Este, ruotava attorno alla Status Srl di Albignasego di proprietà di Giampapa, specializzata nel commercio di elettrodomestici, prodotti elettronici e di telefonia. La merce partiva dalla Germania per raggiungere il magazzino italiano ed essere poi smerciata all'ingrosso, al minuto e online con prezzi vantaggiosi rispetto a quelli di altri fornitori. Il mancato versamento dell'Iva permetteva infatti all'azienda di vendere i prodotti scontati anche del 20% rispetto al prezzo di mercato, praticando quindi una forma di concorrenza sleale. Nei documenti contabili, invece, l'iter era ben diverso: i prodotti venivano comprati e rivenduti da una serie di società filtro e società cartiere intestate a prestanome. Il denaro sporco, ancora per l'accusa, veniva poi riciclato attraverso una serie di investimenti immobiliari a Dubai.
LE DIFESE

Denis Soranzo aveva respinto gli addebiti, difendendosi con puntiglio davanti al giudice delle indagini preliminari Domenica Gambardella. Avrebbe ribadito il suo ruolo marginale all'interno di una società di cui detiene soltanto il 10% del pacchetto azionario e avrebbe sostenuto di non aver compiuto alcuna operazione fuorilegge. Aveva invece preferito fare scena muta l'altra indagata, Sabrina Gambarotto che ha scelto di non rispondere alle contestazioni del Gip. Il principale indagato Giampapa durante l'interrogatorio di garanzia si era professato innocente.
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Il Gazzettino