«I soldi del Mose per l'appartamento nel grattacielo più alto del mondo»

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VENEZIA - La Procura di Venezia non molla la presa sul riciclaggio dei soldi del Mose a Dubai. Una pista, quella delle mazzette, ancora aperta anche perché dall'emirato...

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VENEZIA - La Procura di Venezia non molla la presa sul riciclaggio dei soldi del Mose a Dubai. Una pista, quella delle mazzette, ancora aperta anche perché dall'emirato arabo la richiesta di informazioni da parte dei magistrati veneziani non ha ancora avuto risposta. Silenzio sulla rogatoria internazionale, ma il fascicolo resta aperto.


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La questione è tornata d'attualità dopo la puntata di Report anticipata domenica e andata in onda ieri sera, su Rai 3, dedicata proprio ai paradisi fiscali, da Dubai, a Singapore, alla Svizzera, che ha riservato un ampio passaggio anche alle tangenti del Mose che potrebbero, in parte, essere state utilizzate per l'acquisto di alcuni lussuosi appartamenti del Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, simbolo dell'emirato arabo. Nessun commento, ieri, dalla Procura lagunare, anche perché le rogatorie internazionali, inoltrate a suo tempo, non hanno dato risultati completi. In particolare, quelle partite alla volta di Dubai, non sono state ritenute degne nemmeno di una risposta. E così se l'inchiesta per riciclaggio resta aperta, a carico di Paolo Venuti, l'ex commercialista di Giancarlo Galan, i suoi possibili sviluppi sono ancora incerti...
 
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Il Gazzettino