Softair a San Donà di Piave, si gioca alla guerra all'ex caserma Tombolan Fava

Softair a San Donà di Piave, si gioca alla guerra all'ex caserma Tombolan Fava
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SAN DONÀ DI PIAVE (VENEZIA) - «Prima l'associazione di softair, poi la ricerca di finanziamenti e partner europei, in questo modo riprende vita all'ex caserma Tombolan Fava». È quanto spiega l'assessore allo Sport Stefano Serafin in merito alla struttura, affidata al Comune fino al 2022, in base a un accordo con l'Agenzia del Demanio. Il cancello dell'ex base militare viene riaperto grazie al patto di collaborazione siglato tra Comune e l'associazione Delta wolf pack di San Donà che si occupa di softair, ossia un'attività sportiva con valenza ricreativa basata sulla simulazione di azioni militari. La caserma torna quindi alle operazioni militari, ma solo per gioco e in attesa di trovare una destinazione definitiva. 


LA RIAPERTURA
L'inaugurazione si terrà domenica 9 febbraio alle 10. «In cambio dell'uso degli spazi il gruppo sportivo ha avvitato lo sgombero dalle immondizie di alcuni edifici spiega Serafin gli appassionati di softair, inoltre, hanno chiuso dei tombini e rimosso alcune scritte». La caserma, una volta abbandonata, era diventata meta di vandali e sbandati. «La collaborazione con questi giovani è anche di un modo intelligente per mantenere controllata tutta l'area». L'ex base militare, infatti, comprende dodici edifici di varie dimensioni su circa 80mila metri quadrati. «Il nostro gruppo è composto da una trentina di iscritti - spiega il presidente di Delta wolf pack Alberto Labruna la Tombolan Fava è il posto ideale per le nostra attività. In cambio dell'utilizzo abbiamo ripulito i sei edifici principali riempiendo due container di materiali vari: calcinacci, materiale di risulta da lavorazioni edili ma anche tanti rifiuti e cartacce. Nei prossimi giorni abbiamo programmato di ripulire altri tre edifici. Si tratta di un impegno importante, presuppone molta dedizione ma siamo contenti sia per la possibilità di utilizzare il complesso, sia per il significato di riappropriarci di un'area abbandonata, un po' per tutta la comunità di San Donà».


Nel frattempo negli ultimi mesi sono già state disputate alcune gare di softair. «Con tutta base a disposizione potremo organizzare appuntamenti anche in orario notturno di venerdì. Contiamo di invitare altri gruppi veneti e provenienti da altre regioni». Il sindaco Andrea Cereser spiega che concedere l'ex base militare per un utilizzo temporaneo all'associazione consente di rispettare l'impegno di valorizzare il sito, fino a quando non si individuerà un progetto forte. Il Comune sta monitorando progetti e fonti di finanziamenti europei. Di recente allo studio I am di Vittorio Veneto è stato affidato l'incarico di scrivere progetti destinati ad attingere a risorse esterne al bilancio, tramite bandi di valenza europea, statale o regionale. Tra gli obiettivi anche intercettare dei fondi per la conversione dell'ex caserma. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino