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SAN DONA' - Frodi informatiche, un'azienda veneziana ottiene giustizia grazie al riconoscimento della responsabilità della banca che avrebbe dovuto vigilare. Il caso riguarda una società del Sandonatese che aveva visto svanire un bonifico di oltre 50mila euro, importo che corrispondeva al pagamento che doveva essere diretto ad un'altra azienda per saldare una fornitura. I soldi non erano però mai arrivati a destinazione visto che, a causa di una frode informatica, l'importo è finito ad un truffatore residente all'estero.
La banca in cui l'azienda ha il conto corrente in un primo momento ha dato ragione al proprio correntista restituendogli l'importo, salvo poi tornare sui suoi passi stornando l'accredito. A quel punto l'azienda sandonatese è stata costretta a rivolgersi ad un legale per far valere le proprie ragioni. E così l'avvocato Luca Pavanetto ha portato l'istituto di credito davanti all'arbitrato bancario finanziario per risolvere la questione, giudizio che ha dato ragione al correntista, obbligando la banca a restituirgli i 54mila euro.
«È l'ennesimo caso in cui l'arbitro bancario finanziario dà ragione al correntista - commenta l'avvocato Pavanetto - confermando in capo alla banca l'obbligo di vigilare sul buon esito delle operazioni effettuate dall'utente attraverso i sistemi di Home banking.
Il Gazzettino