​Procura “sfrattata”: si pensa a una “cittadella della giustizia”

Il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo e la sede
UDINE - La società privata di Milano che concede in affitto il palazzo della Procura di Udine ha comunicato che non intende prorogare il contratto, che scade il prossimo...

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UDINE - La società privata di Milano che concede in affitto il palazzo della Procura di Udine ha comunicato che non intende prorogare il contratto, che scade il prossimo anno, il 31 marzo. Lo ha reso noto lo stesso Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo che si è subito attivato per trovare una soluzione, esponendo la questione in un tavolo tecnico, in Regione. Un bella gatta da pelare. In Procura lavorano circa 140 persone tra magistrati, togati e onorari, impiegati amministrativi e ufficiali di polizia giudiziaria. Che fare? Trovare un'altra sede. Il trasloco interesserà l’intero ufficio, oggi attivo in tre sedi diverse, una in via Lovaria e due in via della Prefettura. Quali le soluzioni? La prima sarebbe più immediata: il trasferimento nel palazzo dell’ex Stringher, in largo Ospedale vecchio, ora parzialmente occupato dall’Uccellis.

 
«Gran parte dell’edificio è libera e opportunamente ripensata potrebbe essere idonea - dice il procuratore -. Bisogna sapere se il Tribunale rimarrà lì e se potrà supportare l’onda d’urto delle due riforme in cantiere: quella dei giudici di pace, che diventeranno giudici onorari alle dirette dipendenze del presidente del Tribunale; e quella delle commissioni tributarie, destinate a scomparire, con l’immissione di 750 nuovi giudici. A Udine ne potrebbero essere destinati una decina, con l’aggiunta dello staff amministrativo delle commissioni tributarie». Se questa soluzione si rivelerà non fattibile si può pensare al piano “b”: «Creare una "cittadella della giustizia". Per me sarebbe la soluzione auspicabile: avremmo così una sede efficiente anche per i prossimi 50-100 anni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino