Soccorso in grotta, continua la risalita del ferito

La barella con il ferito durante il recupero lungo un canale orizzontale
GROTTA RIESENDING (Baviera) - Con enorme fatica è ripresa durante la scorsa notte e si è conclusa questa mattina un'altra tappa della risalita che dovrà riportare Johann...

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GROTTA RIESENDING (Baviera) - Con enorme fatica è ripresa durante la scorsa notte e si è conclusa questa mattina un'altra tappa della risalita che dovrà riportare Johann Westhauser, 52 anni, lo speleologo ferito dai meno mille metri, dov'è stato soccorso, a quota zero.




Questa mattina dopo sei ore di marcia tra una serie di pozzi, strettoie e meandri, la barella trasportata anche dai volontari del Soccorso alpino speleologico italiano (Cnsas) è arrivata al campo 3, a -720 metri. Le squadre di tecnici tedeschi, austriaci, svizzeri e croati divisi in team stanno ora attrezzando il tratto di grotta - provvedendo anche alla demolizione di alcuni pezzo di roccia - che dal campo 3 sale al 2. Da qui in poi la barella viene issata con una teleferica e non sarà più necessario trasportarla a braccia.



Nel pomeriggio è iniziata la risalita dopo alcune ore di sosta che hanno consentito ai medici di prestare le cure necessarie allo speleologo ferito.



Il tecnico del Cnsas, Roberto Antonini, uscito dalla grotta
per portare un referto preparato dal medico che segue il ferito, ha dichiarato che, nonostante gli elevati standard raggiunti dalle scuole di soccorso speleologico del Cnsas, il recupero si è presentato fin dall'inizio di una difficoltà eccezionale che poteva essere gestita solo da una forte cooperazione dei migliori soccorsi speleologici d'Europa accorsi nei giorni successivi. Le iniziali difficoltà linguistiche sono state rapidamente superate perché tutti i soccorritori si sono subito messi in sintonia e si sono dimostrati perfettamente in grado di lavorare efficacemente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino