TARVISIO (Udine) - Due cordate di alpinisti romagnoli, 5 persone, impegnate nella scalata della cascata di ghiaccio Spada di Damocle, si sono trovate in difficoltà nel...
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La chiamata è arrivata intorno alle 13 con richiesta di intervento alla base di Forcella della Lavina, nel Gruppo del Mangart, nelle Alpi Giulie a quota 1200 metri. Uno dei capocordata, A.S., 52 anni, di Rimini, è caduto prima di arrivare al punto di sosta arrestando la stessa caduta grazie alla corda a cui era legato dopo circa trenta metri di volo. L'uomo ha riportato diversi traumi.
I primi soccorsi, fondamentali, sono stati prontamente effettuati, con tecnica di autosoccorso, impeccabile a detta dei tecnici del Cnsas, da una cordata italo-slovena di alpinisti che aveva già concluso la cascata e che si stava calando in corda doppia.
Nel frattempo le squadre del Cnsas di Cave, coi tecnici di soccorso del Sagf della Guardia di finanza di Sella Nevea, in tutto 12 uomini, si stavano organizzando per giungere tempestivamente sul posto: l'elicottero della centrale operativa di Campoformido del 118, infatti, non poteva raggiungere il luogo del soccorso per scarsa visibilità, dovuta alla nebbia.
Il loro arrivo è stato possibile anche grazie all'impiego di due motoslitte per il trasporto dei materiali messe a disposizione dal gestore del Rifugio Zacchi e dal direttore della scuola nazionale di cani da slitta di Fusine, mentre i tecnici del soccorso sono giunti sul posto utilizzando gli sci e le pelli di foca.
L'uomo è stato stabilizzato, imbarellato e trasportato fino a Fusine, dove è stato consegnato all'ambulanza e trasportato all'ospedale di Tolmezzo. L'intervento si è concluso intorno alle 18. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino