Cadore. Smart Road, Suem e Cnsas chiedono l'accesso ai dati raccolti dall stazioni digitali: «Fondamentale per i soccorsi»

I soccorsi (foto d'archivio)
BORCA DI CADORE - «Non poter accedere ai dati è come non averli», così ha chiosato al termine del suo intervento al convegno “La strada...

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BORCA DI CADORE - «Non poter accedere ai dati è come non averli», così ha chiosato al termine del suo intervento al convegno “La strada dell’innovazione verso Milano Cortina 2026” il delegato provinciale del Soccorso alpino Alex Barattin. La sollecitazione è diretta ad Anas affinchè condivida, nei termini e con le modalità più opportune, i tanti dati che il sistema Smart road sugli 80 chilometri coperti dall’innovativo servizio, assicura con chi si occupa di soccorsi e sicurezza. 


Il responsabile del Cnsas bellunese ha detto: «Noi interveniamo in luoghi impervi e pericolosi ma ci servono le strade per arrivarvi e ci sarebbe utilissimo sapere come sono quelle strade, avere informazioni in tempo reale è importantissimo soprattutto quando si tratta di situazioni molto difficili per gli infortunati tempo dipendenti. I dati non servono a Roma ma alla nostra Centrale Suem 118, utilissime sarebbero anche le immagini video quando facciamo le ricerche persone, una targa d’auto in transito potrebbe aiutare molto». Per non dire della necessità di “coprire” con dotazioni tecnologiche le vallate oggi completamente scoperte dove il lavoro dei soccorritori diventa oltre che difficile anche pericoloso, ancora Barattin: «Vorrei che uno di quei pali illuminasse un territorio scoperto così da capire il contesto, il rischio che possiamo correre». 

Concetti e richieste rafforzate dal responsabile del Suem 118 Giulio Trillò: «Per noi la Smart Road è importantissima tanto che chiediamo di accedere ai dati in tempo reale perchè per il nostro servizio è importante vedere l’incidente appena accaduto, ci permette di capire la gravità, come importante è la tecnologia in montagna; stiamo sperimentando la telemedicina nei rifugi alpini». Un progetto ambizioso e salvavita, ma non sempre la tecnologia è amica nelle emergenze ed urgenze sanitarie, lo stesso Trillò elenca una serie di criticità che stanno interferendo con il lavoro della Centrale operativa: «Stamane ho parlato con i miei operatori di Centrale che mi dicono che ci sono sempre più allarmi automatici in arrivo dalle auto, tutte le auto oggi hanno un sistema che chiama soccorso in caso d’urto. Chiamata che arriva da noi e fa scattare i soccorsi, questa notte è partito il segnale da una Aston Martin, ho dovuto far partire un’ambulanza per trovare che sul posto il conducente che sta facendo la costatazione amichevole e non sapendo del sistema d’allerta non l’ha annullato». 
Ecco perchè sarebbe quanto mai utile, se non indispensabile, poter accedere ai dati e alle immagini della Smart road per capire se l’allarme è reale, utilissimi sarebbero anche per il volo notturno. Il servizio se in passato era destinato a decollo ed atterraggio solo nelle piazzole illuminate oggi permette di farlo ovunque. Il dottor Trillo: «Sapere le condizioni meteo che troviamo sarebbe utile, non dico avere dati scientifici ma poter accedere ad una telecamera vicino a dove dovremmo andare, è necessario e non parlo solo di incidenti stradali, parliamo anche di soccorsi a persone colte da malore in casa». 


Capire cosa sta succedendo dove si deve intervenire potrebbe risolvere molte criticità. Anas con la responsabile della mobilità digitale Daniela De Nigris ha preso atto delle richieste assicurando l’interesse e l’impegno a venire incontro ai bisogni di chi, in un territorio tanto difficile come è quello montano, si occupa di soccorsi e sicurezza. Fra le parti c’è stato uno scambio di contatti e di numeri di telefono, si è ipotizzato di aprire un tavolo operativo per quel protocollo che potrà dare il via ad una fondamentale collaborazione nel nome della sicurezza dando nel contempo alla Smart Road un enorme valore aggiunto.
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Il Gazzettino