Soccorso alpino sotto pressione: «Tanta gente in montagna anche solo per selfie»

Operazioni del Soccorso Alpino sulla Torre Venezia
BELLUNO - L’estate 2021 ha portato più turisti e con essi anche più lavoro per i soccorritori. «Da giorni siamo sotto pressione - spiega Alex...

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BELLUNO - L’estate 2021 ha portato più turisti e con essi anche più lavoro per i soccorritori. «Da giorni siamo sotto pressione - spiega Alex Barattin, delegato provinciale del Soccorso Alpino e Speleologico -. Sono giorni impegnativi proprio perché c’è tanta gente e questo è sicuramente positivo per la nostra provincia anche se per noi si traduce un sovraccarico di lavoro. Ma noi lo facciamo sempre con il sorriso sulle labbra».


Da giovedì ad oggi hanno perso la vita due alpinisti. E sempre da giovedì è in corso un’altra grande operazione di ricerca di uno scomparso in Val di Zoldo. A questi grandi interventi se ne associano decine di più piccoli e non meno importanti.
«Purtroppo - commenta Barattin - la montagna è anche questo. È un ambiente severo e quando si arrampica gli incidenti possono capitare. C’è sempre un’esposizione ad un rischio e più si arrampica e più le possibilità di farsi male crescono. Ecco perché spesso a perdere la vita è gente esperta. Ci sono pericoli oggettivi che non possiamo togliere. Anche quando si conosce bene una zona può accadere, perché l’ambiente è in mutamento continuo, con scariche di materiali, assestamenti, fattori meteo».
Anche la possibilità che un chiodo si stacchi va contemplata in questa quota di rischi “fissi”: in particolare sulle pareti verticali, come successo sulla via Ratti, perché si tratta di rocce giovani e quindi più fragili.
Nonostante i rischi la corsa alla montagna non si ferma.
«E questo è un buon segnale - prosegue Barattin - per la nostra provincia. La gente arriva spesso per farsi dei selfie sugli skyline più noti, come le Tofane, le Tre Cime, Locatelli, Sorapis, Lagazuoi, insomma immagini suggestive che trovano ampio spazio sui social richiamando la gente».
Non va dimenticato a fronte dei morti ci sono però tante vite salvate, passaggio che Barattin ci tiene a sottolineare ben sapendo che un albero che cade fa molto più rumore di mille che crescono.
«Colgo l’occasione - afferma il delegato - per ringraziare non solo i nostri ragazzi che in queste ore giorni hanno lavorato giorno e notte, ma anche tutti gli altri Corpi, Vigili del fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri forestali, Protezione civile e altri ancora che come noi si mobilitano sempre con passione andando al di là del dovere d’ufficio. Un ringraziamento va anche alle nostre famiglie alle quali portiamo via tanto tempo e che aspettano il nostro ritorno sempre con l’angoscia, perché la nostra missione è sempre ad alto rischio».

Una missione che la gente, tuttavia, non sempre comprende. «La maggioranza - conclude Barattin - ci ringrazia quando andiamo a soccorrerla, altri invece lo ritengono dovuto e si alterano quando presentiamo la contestazione, ovvero il concorso spese stabilito per legge. Evidentemente non si rendono conto dei costi che stanno dietro ad un soccorso».
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Il Gazzettino