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VENEZIA - A denti stretti, ma l'orientamento dei sindaci veneti è di adeguarsi. E quindi sabato 1° ottobre, per limitare lo smog, scatteranno le ordinanze che vieteranno di usare i vecchi veicoli, compresi i diesel Euro 4, anche se in condizioni di aria buona. Rispetto al 2020 e al 2021 quando c'era stata una deroga a causa del Covid, stavolta da Roma non sono state autorizzate sospensioni. La lettera inviata dall'assessore regionale veneto Gianpaolo Bottacin al ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, facendo presente «la drammatica situazione collegata ai costi energetici che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese», non ha avuto risposta. Risultato: da sabato e fino al 30 aprile nei Comuni con più di 30mila abitanti e negli agglomerati (cioè le periferie delle città), divieto di circolazione dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, per i veicoli a benzina E0 e E1, per i diesel da E0 a E4, per i ciclomotori E0. Se poi le condizioni dell'aria dovessero peggiorare e scattasse l'allerta arancione o rossa, staranno fermi anche i diesel E5.
La riunione
Ieri pomeriggio a Venezia, a Palazzo Linetti, Bottacin ha riunito il Comitato di indirizzo e sorveglianza (Cis) di cui fanno parte i presidenti di Provincia e i sindaci dei capoluoghi. «Nel nostro piano per la tutela e il risanamento dell'atmosfera - ha detto l'assessore - abbiamo già dato attuazione a oltre 70 misure investendo in questi ultimi anni oltre un miliardo di euro. La nostra parte, anche ma non solo per dare risposte alla sentenza con cui l'Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea in particolare per gli sforamenti di Pm10, la stiamo ampiamente facendo e continueremo a farla».
Le criticità
Nella riunione di ieri gli amministratori locali hanno fatto presente che è facile fare le ordinanze, poi bisogna controllare che i divieti vengano osservati. E chi può entrare nelle case per verificare che i termosifoni non scaldino più di 19 gradi? Per non dire delle domeniche ecologiche: siamo sicuri - è stato chiesto - che servano davvero per ridurre lo smog, visto che durante il lockdown le polveri sottili c'erano lo stesso? Dai territori è arrivato semmai un nuovo allarme: ci sono aziende che stanno sostituendo il metano con il più inquinante gasolio perché costa meno.
Il progetto
In ballo, poi, c'è il progetto MoVe-In per i veicoli inquinanti. Aderendo su base volontaria, i proprietari riceveranno un chilometraggio massimo annuale percorribile in ambiti territoriali soggetti a limitazione in livello verde. Il monitoraggio avverrà tramite una scatola nera installata sul veicolo per conteggiare i chilometri. I Comuni - dice la Regione - dovrebbero aderire all'iniziativa. Le obiezioni: ma chi ha uomini e forze per fare anche questo?
Il Gazzettino