Polveri e assenza di piogge, doppio assedio alle nostre città

Polveri e assenza di piogge, doppio assedio alle nostre città
MESTRE - Siccità e smog, i record si rincorrono. Appena usciti dall’autunno più caldo degli ultimi anni, ci si trova da tempo di fronte a uno sforamento costante dei livelli...

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MESTRE - Siccità e smog, i record si rincorrono. Appena usciti dall’autunno più caldo degli ultimi anni, ci si trova da tempo di fronte a uno sforamento costante dei livelli di polveri sottili.


I numeri non lasciano spazio a interpretazioni: novembre ha fatto registrare temperature massime di 2,5 gradi superiori alla media, mentre a dicembre si registrano 2,3 gradi in più. Se il paragone è lecito, anche il pianeta soffre: ieri, primo giorno d’inverno, si è registrata una temperatura combinata della terra e della superficie degli oceani superiore di 0,96 gradi rispetto alla media del XX secolo.

Clamorosi i dati sulle precipitazioni: a dicembre è caduto il 91 per cento di acqua in meno rispetto alla media del periodo, dopo che, nel mese precedente, nel Vicentino, per esempio, non si è vista una goccia di pioggia. Su molte zone del Triveneto, la pioggia - si fa per dire - si è vista solo il 21 e il 22 novembre: 10-20 millimetri!
Una situazione che non può non preoccupare. Sicuramente gli agricoltori: «Innanzi tutto per lo stato dei principali bacini e dei terreni - sostiene il presidente della Coldiretti di Vicenza, Martino Cerantola - anche perché sta mancando la neve, che rappresenta una fondamentale scorta per le riserve idriche».

Quella che invece si sta trasformando in una vera e propria emergenza, rispetto alla vivibilità dei cittadini, è il continuo superamento del livello di polveri sottili, esaltate in particolare dall’assenza di pioggia, ma anche legate alle emissioni da riscaldamento e all’inquinamento da traffico.
Ancora a Vicenza gli sforamenti, al 18 dicembre, sono stati 97, A Rovigo 64, ma non va meglio a Verona che tra il 25 novembre e il 1. dicembre aveva sempre superato il valore limite giornaliero. Sforamenti anche a Treviso, Venezia e Padova, mentre solo Belluno pare essere indenne (con l’eccezione di Feltre). Le previsioni dicono che mediamente si andrà oltre i 70 giorni di sforamenti: il doppio rispetto ai 35 concessi dalla normativa. E le previsioni del tempo non sembrano lasciare grandi margini di manovra.

A Rovigo è stata emessa un’ordinanza che impone l’abbassamento delle temperature sia in casa (19 gradi) che nei capannoni (17), con limitazioni anche per stufe e caminetti. Niente blocchi del traffico.
Sulle auto ha deciso, invece, di intervenire il Comune di Padova. E’ infatti il Piano aria che limita la circolazione dei veicoli non catalizzati, da novembre ad aprile, con possibili ulteriori limitazioni per i veicoli euro zero, 1 e 2.
Se il freddo lo permetterà, una mossa importante sarà il lavaggio delle strade.
Si sta facendo sempre più largo, però, la consapevolezza che affrontare l’inquinamento atmosferico in ordine sparso è una battaglia dura da vincere.


La Regione Veneto ha convocato del Comitato di indirizzo e sorveglianza in materia di inquinamento atmosferico, di cui fanno parte rappresentanti delle Province e dei Comuni capoluogo. Lo scopo dell’incontro, programmato per il 30 dicembre, sarà quello di analizzare lo stato della qualità dell’aria del Veneto e di proporre delle azioni da adottare a livello regionale. In quest’ottica si colloca anche la lettera che il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, e l’assessore ai Beni ambientali, Luciano Franchin, hanno inviato a Regione, Provincia e sindaci capoluogo. In essa si sostiene che «l’inquinamento non si combatte in modo isolato, ma attraverso la concertazione almeno regionale degli interventi» e si chiede che «al più presto sia possibile costruire un vero e proprio "tavolo di lavoro" che affronti l’emergenza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino