Smog, a Treviso la situazione migliorerà tra 30 anni. Il sindaco Mario Conte: «Ce la faremo in 7». A Venezia e Padova va ancora peggio

Smog, città vittime dell'inquinamento, tutti i dati
TREVISO - Legambiente dipinge un futuro a tinte fosche: Treviso ci metterà non meno di 30 anni per entrare nei nuovi parametri previsti dall'Unione Europea per...

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TREVISO - Legambiente dipinge un futuro a tinte fosche: Treviso ci metterà non meno di 30 anni per entrare nei nuovi parametri previsti dall'Unione Europea per quanto riguarda la concentrazione di polveri sottili nell'aria, che entro il 2030 dall'attuale limite massimo giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo d'aria dovranno scendere a 20 microgrammi. Per l'associazione ambientalista invece, il capoluogo della Marca questo traguardo, frutto di politiche ambientali mirate, non sarà tagliato prima del 2053. Previsione eccessivamente negativa, che da Ca' Sugana smontano subito: «Grazie alle nostre politiche ambientali - ribattono il sindaco Mario Conte e l'assessore all'Ambiente Alessandro Manera - rispetteremo le indicazioni Ue e nel 2030 saremo dentro i parametri previsti». Sempre secondo Legambiente, che firma l'indagine Ma l'aria 2023, nel bacino padano c'è chi sta peggio di Treviso, come Padova e Venezia.

I dati

Per rientrare nei parametri Ue, da centrare appunto entro il 2030, i livelli di Pm10 a Treviso dovrebbero ridursi del 37%. Legambiente ha calcato che nel decennio compreso tra il 2011 e il 2021 la riduzione è stata appena dell'1%. Gli altri capoluoghi di provincia del Veneto marciano a un ritmo praticamente identico: sempre nello stesso decennio il Pm10 è calato solo dall'1 al 4% un po' ovunque. Il commento dell'associazione ambientalista, alla luce di questo quadro, non è dei migliori: Decresce troppo lentamente l'inquinamento atmosferico nelle città mettendo a rischio la salute dei cittadini che cronicamente sono esposti a concentrazioni inquinanti tropo elevate. Ultimo dato di rilievo, la top ten delle città capoluogo che per più giorni hanno sforato i limiti di Pm10 nel 2022 (a oggi la Ue concede di superare i 50 microgrammi solo per 35 giorni all'anno). Treviso è ottava con 66 giorni oltre i limiti. Al primo posto c'è invece Torino con 98 sforamenti, poi Milano (84), Asti (79), Modena (75), Padova e Venezia (70), Cremona (67), appunto Treviso (66), Mantova e Rovigo (65). Legambiente propone anche delle soluzioni per affrontare il problema della qualità dell'aria: la creazione di zone a emissione zero dove, oltre ai limiti dei 30 km/h ci sono anche fortissime limitazioni alla circolazione dei diesel Euro 4, 5 e Euro 2 a benzina; un piano di riqualificazione energetica; promuovere e finanziare gli abbonamenti ai trasporti pubblici; incentivare la mobilità elettrica; progettare città a 15 minuti dove tutto quello che serve a un cittadino è a non più di un quarto d'ora a piedi. Per il sindaco Conte però il quadro tracciato è eccessivamente negativo: «Le nostre politiche ambientali, per due anni, ci hanno collocato tra le migliori 10 città d'Europa. E non lo diciamo noi ma la commissione europea. Di certo non possiamo risolvere noi i problemi del bacino padano, ma abbiamo indicato una direzione importante per migliorare progressivamente la qualità dell'aria. E l'Europa ci ha dato ragione».

La risposta

L'assessore Manera poi rassicura: «Sono ottimista - ribatte dopo aver letto i dati - e sono certo che entro il 2030 riusciremo a rientrare nei parametri previsti dalla Ue. Non bisognerà aspettare trent'anni, ce la faremo in 7. Le iniziative che abbiamo messo in atto in questi quattro anni e mezzo hanno già aumentato la crescita della curva che indica la riduzione delle polveri sottili nell'aria, per questo sono fiducioso e dico che centreremo gli obiettivi». Manera rispolvera quindi i cavalli di battaglia nella lotta all'inquinamento: «Parlo del grande progetto di riforestazione urbana, che contribuisce non poco alla lotta all'inquinamento. Poi gli incentivi per cambiare le caldaie. Ma sicuramente, nei prossimi anni, si vedranno anche gli effetti delle riqualificazioni fatte anche sul patrimonio edilizio pubblico e privato grazie al bonus 110% e degli interventi per 16 milioni di uro che faremo in città che nei comuni della cintura urbana».
 

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Il Gazzettino