Nasce Smact, tecnologia agroalimentare a disposizione delle aziende

Nasce Smact, tecnologia agroalimentare a disposizione delle aziende
PADOVA - Dall’idea alla realizzazione. Questo accadrà all’interno del padiglione 7 della Fiera che ospita Smact, il competence center dedicato...

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PADOVA - Dall’idea alla realizzazione. Questo accadrà all’interno del padiglione 7 della Fiera che ospita Smact, il competence center dedicato all’alimentare. L’imprenditore prenota un appuntamento e si affida a tecnici e ricercatori che lo aiutano a mettere in pratica ciò che ha in mente e, se necessario, formano i suoi dipendenti. La Live Demo di Smact è stata inaugurata ieri mattina ed è attesa dal 2018, quando si era costituita la società con 40 enti pubblici e privati. «La spesa è stata di 2,8 milioni di euro – spiega Matteo Faggin, direttore generale di Smact – due milioni dalla Camera di commercio, il resto dal ministero dello Sviluppo economico e da partner privati. Contiamo di fatturare un paio di milioni». Smact si snoda su tre piani: la serra al piano terra, in alto il coworking e uno spazio per le presentazioni, di sotto è dove avviene la magia. C’è la cucina 4.0 progettata da Considi con una linea dedicata alla vasocottura e l’impianto di produzione del pane fornito da Sottoriva. Infine, il birrificio progettato dal Gruppo Della Toffola, che sarà gestito dalla cooperativa Work Crossing.


CONTRO GLI SPRECHI
«L’idea è che l’imprenditore provi le tecnologie qui per poi portarle nella sua aziende – riferisce Fabrizio Dughiero, presidente del consiglio di gestione del Competence Center – pensiamo agli sprechi, tutti gli sprechi nella produzione del cibo sono anche sprechi energetici e un impianto di questo tipo che gestisce i dati con algoritmi di intelligenza artificiale li riduce. Si possono fare previsioni, c’è solo da sbizzarrirsi con la fantasia».
La presentazione della Live Demo si è svolta al vicino Centro congressi. «Un esempio straordinario di capacità di fare sintesi fra imprese e mondo accademico – dice l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato – qui non si parla più di trasferimento tecnologico ma di vera e propria fusione tecnologica fra mondo del lavoro e delle imprese. Questo è un modello veneto assolutamente vincente». Un gioiello lo ha definito il sindaco Sergio Giordani, «ora tutte le piccole e medie imprese avranno la possibilità di sperimentare l’industria 4.0».


Senza dimenticare, sottolinea la rettrice Daniela Mapelli, «che abbiamo attraversato due anni di pandemia. E comunque siamo riusciti a portare a casa il risultato in breve tempo». Un luogo ideale, aggiunge il presidente di Assindustria Venetocentro Leopoldo Destro, «e in mezzo tra il laboratorio scientifico universitario e le linee di produzione delle aziende». Ne esistono otto in Italia al momento di Competence center: «Nel Pnrr c’è una voce, del valore complessivo di 350 milioni di euro, dedicata alla creazione di 50 centri, tra cui gli 8 già esistenti – sottolinea Anna Ascani, sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico – Da questi otto ci aspettiamo che siano un punto di riferimento».
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Il Gazzettino