PADOVA - Nasce il Saint V skatepark, prima struttura indoor a norma di Padova: 650 metri quadrati, aperta sei giorni su sette, weekend compresi, dalle 15 alle 24 per tutti soci...
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Il Saint V, che può vantarsi di essere anche il secondo skatepark coperto in tutto il territorio del Veneto, apre le porte ufficialmente oggi alle 14, con una festa d'inaugurazione in perfetto stile.
Per scaldare l'atmosfera, un'ora e mezza di free skate, con la possibilità per tutti gli appassionati di testare le 7 nuove strutture interne, alcune delle quali intercambiabili, e prendere così confidenza con il wall, letteralmente il muro, il quarter, ovvero un mezzo halfpipe, già in uso anche per discipline come lo snowboard acrobatico, le scalinate dotate di rail, dei corrimano appositamente sfruttati per scorrerci sopra con la propria tavola, la piramide, le varie pedane e lo speciale flat liscio, una pavimentazione ideata per far scorrere al meglio le rotelle degli skateboard.
Dalle 16 il contest vero e proprio, con in palio premi in abbigliamento e materiale tecnico, e per finire, dopo un buffet offerto, i ragazzi del gruppo di ballo Koreos si esibiranno alle 20 in uno spettacolo di danza Hip-hop, per poi lasciare spazio ad un dj-set di musica drum&bass.
Ideatori del progetto tre ragazzi padovani, Alberto Capisani, Marcello Pettenuzzo e Martina Romito, che da settembre hanno deciso di fondare l'associazione Saint V Skatepark e iniziare a lavorare nello stabile di via Bernina. «È stato un lavoro di tre mesi che finalmente prende vita - spiega Pettenuzzo, studente di quinta superiore al Valle - Ci abbiamo messo tutti i nostri risparmi e le nostre energie, aiutati da Valentino, un nostro amico artigiano che ha costruito le strutture e che per noi è stato un santo, per questo abbiamo voluto chiamare il park Saint V. Ora finalmente anche Padova ha un posto sicuro e coperto dove fare skateboard, e speriamo che tanti ragazzi e bambini si avvicinino a questo sport».
Già, un luogo apposito. Perché il problema principale degli skaters è proprio lo spazio. «Chi pratica lo skateboard conosce bene i problemi legati agli spazi urbani: di solito gli spot più utilizzati a Padova sono l'Arcella, la zona fiera, o qualche piazzetta del centro, ma spesso la polizia interviene e ci costringere a smettere per ragioni di sicurezza. Poi d'inverno le cose si complicano, perché le ore di luce diminuiscono e bisogna fare i conti con il freddo e la pioggia. Ora questi problemi non ci saranno più.
Abbiamo aperto per un periodo di prova dal 21 dicembre, e arrivati ad oggi, giorno dell'inaugurazione ufficiale, abbiamo già raccolto 130 iscritti» conclude orgoglioso Pettenuzzo.
E i costi? L’immobiliare proprietaria dello spazio lascerà in comodato d’uso gratuito per sei mesi il locale, poi si dovrà pagare l’affitto. I ragazzi sperano di sostenersi con un piccolo bar ricavato all’interno e qualche concerto, ma guardano anche a palazzo Moroni: «Speriamo che il Comune si accorga di noi e ci venga incontro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino