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SACILE - Ha preso la sua passione di gioventù e ne ha fatto un mestiere, creando un'azienda come non ve ne sono in tutto il Triveneto. Figlio di due generazioni di falegnami, Silvio Viel al legno ha sempre preferito le pietre, tanto che quand'era bambino se ne riempiva puntualmente le tasche. Originario di Sarone, racconta che si recava spesso alla locale cava per ammirare il lavoro degli scalpellini, dei quali conserva ancora come reliquie vecchie ciotole ricavate dalla pietra. «Ai tempi alla cava se ne contavano all'opera anche un centinaio e alcuni erano dei veri artisti nel loro mestiere». Diventato adulto, Silvio Viel ha commercializzato pietre, marmi e graniti quasi per un paio di decenni e poi «ho deciso di creare l'Atelier della pietra, un'azienda che non esisteva». Oggi quel suo sogno divenuto solida realtà compie vent'anni e si trova in una elegante sede in via Brigata Osoppo 210: in pratica al confine tra Sacile e Vigonovo.
LA RISCOPERTA
Spiega: «Negli ultimi anni un generale ritorno alla natura ha portato alla riscoperta e alla valorizzazione della pietra nell'arredamento sia esterno che interno».
I CLIENTI
Durante l'estate, l'elegante pergolato in legno che si affaccia sul giardino dell'azienda ospita riunioni di architetti dalle quali nascono collaborazioni, amicizie e idee innovative. Si tratta di un materiale costoso? Chi chiede pavimenti o pareti in pietra? «Pur non trattandosi di un materiale particolarmente caro, la sua originalità è evidente, tanto che esistono perfino aziende che propongono la finta pietra d'arredamento. I nostri clienti invece sono del target medio alto, molti imprenditori, e scelgono la pietra per la loro abitazione». Non solo: nelle nostre zone c'è un noto ristorante, il Cial De Brent di Polcenigo, che al piano superiore presenta giochi con la pietra che ne fanno un locale unico. «Non di rado la pietra viene usata oggi da architetti di design per creare un voluto contrasto tra classico e moderno di grande impatto». Ma dove trova le pietre? «Ognuna si distingue per la località in cui si trova la cava e non c'è altro modo che girarle tutte e studiarne le caratteristiche, la durezza, così da sapere quale sia adatta al lavoro che viene chiesto. Spesso la ricerca si estende anche all'estero». Mentre parla, Viel indica una pietra bianca che sembra molto antica e svela che si tratta di un particolare trattamento studiato per le esigenze di una nota architetto spagnola. «Per ottenere quell'effetto di antico sono serviti sette passaggi, sette trattamenti diversi».
IL CASTELLO
Ricchissimo di pietra che gioca con il verde e con l'edificio storico, è anche l'area che circonda il castello Cecconi, a Pielungo, in val d'Arzino, opera proprio di Viel e il colpo d'occhio è eccezionale. «Con i cambiamenti climatici oggi assistiamo spesso ad eventi atmosferici violenti, capaci di scoperchiare una casa in pochi secondi. Magari non lo sanno tutti, ma anche i tetti si possono fare in pietra. Ad esempio con l'ardesia ligure: ottimo isolante, la durata è praticamente eterna o quasi ed è molto resistente a trombe d'aria e fenomeni simili». Sul fronte green la pietra sembra essere davvero una riscoperta molto interessante, per un mercato che oggi è di nicchia ma in futuro chissà.
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Il Gazzettino