OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VENEZIA - L'italiano si può imparare... gustandolo. Assaporandolo parola per parola, scoprendo le tradizioni enogastronomiche, i prodotti tipici più rappresentativi, le bellezze culturali. Così ci si può avvicinare all'idioma di Dante partendo da nuovi input. Dopo tutto, la didattica a distanza che ha segnato questo periodo di pandemia ha indicato nuove strade da percorrere, per insegnanti in primis, ma anche per gli studenti. Nasce proprio dalle nuove sfide imposte dal binomio covid e digitale Italiano da gustare, curioso percorso didattico, interattivo e multimediale ideato dalla docente veneziana Cristina Zara e rivolto a «utenti adulti o giovani adulti non italofoni» che vogliono impadronirsi della lingua italiana, o approfondirne la conoscenza e la cultura».
Un sito ad hoc, italianodagustare.com, con canali social instagram e facebook, costruito in modo intuitivo e immediato, che invita a spaziare tra le bontà del cibo, dal tiramisù alle sarde in saor, gli zaeti o i risi e bisi, facendo scoprire le ricette più celebri della gastronomia veneta attraverso i nomi dei loro ingredienti.
L'IDEA
Al cibo si legano poi arte e bellezza, come nell'unità Una gita in Veneto che spinge a utilizzare al meglio i verbi essere e avere muovendosi tra le città del territorio. E poi i viaggi tra tutte le regioni d'Italia con le loro particolarità, altri piatti famosi, i vini, le canzoni, le tante curiosità che rendono lo Stivale così unico e particolare. «Il sito è un grande impegno - confessa Cristina Zara, che insegna lingua italiana agli stranieri al Cpia (Centro provinciale istruzione adulti) di Venezia - Per ogni unità che creo, ci vogliono ricerca e lavoro. Ma mi appassiona molto, perchè si tratta sperimentare nuove strategie di insegnamento». Ogni unità impostata su italianodagustare.com sfrutta infatti le potenzialità delle nuove tecnologie didattiche, senza trascurare che «lo studente è al centro e artefice del proprio percorso di apprendimento». Ma nello stesso tempo «anche il docente deve costruire un diverso modello di insegnamento per interagire meglio con chi sta dall'altra parte dello schermo - aggiunge - Il digitale impone nuove professionalità rispetto all'insegnamento tradizionale. La pandemia ha cambiato tutto. Siamo in una nuova era».
Dopo tutto, l'apprendimento in rete ha una propria fisionomia, come conferma la docente nella sua ricerca Italiano da gustare: apprendimento digitale tra i saperi e sapori del Bel Paese pubblicata nel Bollettino Itals del Dipartimento di Studi linguistici e culturali comparati di Ca' Foscari.
L'OBIETTIVO
La docente veneziana ama l'idea del «piacere dell'imparare, questa è la motivazione più forte. Se manca, si rischia l'abbandono. Bisogna fare in modo che sia un piacere venire a lezione, che gli studenti si sentano bene. Al Cpia, ad esempio, arrivano persone da tutto il mondo, con diversi livelli di scolarizzazione e talvolta con storie importanti, difficili e alle spalle. Alcuni vengono a lezione a fine lavoro, magari stanchi o preoccupati. Bisogna interessarli, stimolarli, devono avvertire il piacere della scoperta». Come dire, «rendiamo la lingua ancora più... appetibile».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino