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POLCENIGO - Mario Della Toffola era presente alla lettura della sentenza, pronunciata ieri pomeriggio dal tribunale collegiale presieduto dal giudice Alberto Rossi. E quando il magistrato ha reso nota la condanna a un anno e due mesi per abuso d'ufficio, (reato consumato secondo l'accusa quando era sindaco di Polcenigo), oltre all'interdizione dai pubblici uffici per lo stesso periodo, Della Toffola si è guardato intorno come per cercare di dare un perchè a quello che aveva appena sentito. E all'uscita dall'aula il suo stupore era ancora più palese perchè aveva capito che l'altra imputata, la ristoratrice del Cial de Brent Franca zaia, era stata invece assolta da tutte le accuse con varie formule. A Della Toffola la Procura contestava l'abuso d'ufficio per due distinti permessi di costruzione, quando furono realizzati nuovi camminamenti, piazzole in pietra e pozzetti per l'allacciamento di collegamenti elettrici non previsti, secondo l'accusa dalla Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), nonché terrazzamenti mediante sbancamento e riporto di terreno. Permessi rilasciati nel 2018 nonostante il parere contrario dell'ufficio tecnico. Poi una rivelazione di segreti d'ufficio e un omissione in atti d'ufficio e per quest'ultimo il collegio ha stabilito un non luogo a procedere. All'allora sindaco si contestava anche di aver firmato nel 2017 l'autorizzazione al recupero di un fabbricato di San Francesco di Romina Zaghet (assolta nel 2019), destinato a diventare un'abitazione. L'Ufficio tecnico aveva dato parere contrario, riteneva che si trattasse di una nuova costruzione non ammessa dal Piano regolatore.
La difesa
Amareggiato l'avvocato Valter Santarossa che difende Della Toffola: «Sarà un magnifico appello - ironizza -.
L'assoluzione
L'avvocato Marco Zucchiatti, che ha difeso Franca Zaia con il collega Emilio Caucci, ha espresso soddisfazione per la sentenza di assoluzione: «È emersa la totale estraneità ai fatti della signora Zaia e del Cial de Brent».
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