Gaiarine. Il sindaco risparmia 40mila euro dai fondi del Pnrr, ma la burocrazia gli impedisce di utilizzarli

Il sindaco di Gaiarine, Diego Zanchetta
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GAIARINE - Una piccola storia di ordinaria burocrazia, ma emblematica (e paradossale) in tempi di alta tensione fra pubblica amministrazione e magistratura contabile. È quella che arriva da Gaiarine, provincia di Treviso, poco più di 6.000 abitanti e circa 300.000 euro di fondi del Pnrr da spendere per la digitalizzazione. Dopo aver ottenuto un sostanzioso sconto dal fornitore web, il Comune ha domandato alla Corte dei Conti se poteva utilizzare il risparmio per erogare un ulteriore servizio ai cittadini: «Richiesta di parere inammissibile dal punto di vista oggettivo per carenza dei caratteri di generalità e astrattezza», è stata però la risposta.


IL SITO E I MEDICI

Una parte considerevole del contributo era destinata al nuovo sito dell'ente locale, per renderlo più interattivo. «Il primo preventivo era di 110.000 euro spiega il sindaco Diego Zanchetta allora ne ho chiesti quattro, finché ne ho ricevuto uno da 70.000. Ho pensato che avremmo potuto usare i 40.000 euro avanzati per dotare il municipio e la biblioteca di due pc con cui offrire ai cittadini alcuni servizi in ambito sanitario, come ad esempio la stampa dei referti e la prenotazione delle prestazioni, in questo periodo in cui i medici sono pochi e oberati. Ma per evitare guai, ho interpellato la Corte dei Conti». Nell'istanza di parere, il sindaco Zanchetta ha domandato se fosse possibile «utilizzare possibili risparmi di spesa ottenuti dopo aver "contrattato" il prezzo del nuovo sito informatico per acquistare a prezzi convenienti e di mercato ulteriore materiale informatico (monitor, computer, attrezzature informatiche e altra tecnologia per il comune) destinato alla medesima finalità cui lo Stato tende con i nuovi siti internet comunali».


LE DISPOSIZIONI


Nella sua deliberazione, la Sezione regionale di controllo ha premesso: «È vero che ricorre astrattamente il limite di finanza pubblica poiché le provvidenze del Pnrr sono di derivazione euro-unitaria e vengono attuate da disposizioni interne (normative e amministrative) che ne rimarcano il vincolo di destinazione finanziaria. (...) Ciononostante, l'antecedente logico dell'ammissibilità oggettiva è dato dalla determinatezza della richiesta di parere, qui non ricorrente in quanto connotata da riferimenti generici». Quindi la richiesta non è stata ammessa. Ma fra le righe è stato puntualizzato che potrebbe prospettarsi uno «sviamento di risorse pubbliche», in quanto i bandi non permettono «al destinatario di discostarsi dallo scopo iniziale prefissato». Nel dubbio, il sindaco Zanchetta ha deciso di andare avanti lo stesso: «Pensavo di agire come il buon padre di famiglia, domandando alla massima autorità contabile di dirmi se posso far risparmiare 40.000 euro alle casse pubbliche e utilizzare quelle economie per dare un servizio ai cittadini, sempre in un ambito informatico. Alla fine è quello che farò: voglio proprio vedere se qualcuno verrà a contestarmi qualcosa...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino