Il sindaco licenzia le Poste: «Servizio indecente, noi cambiamo gestore»

Il sindaco licenzia le Poste: «Servizio indecente, noi cambiamo gestore»
BELLUNO - «Servizio indecente. Inadeguato. Non certo all'altezza di un paese dell'Unione Europea». Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro sbatte la porta in...

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BELLUNO - «Servizio indecente. Inadeguato. Non certo all'altezza di un paese dell'Unione Europea». Il sindaco di Belluno Jacopo Massaro sbatte la porta in faccia a Poste Italiane. L'ultimo disagio segnalato dai cittadini viene dai paesi di Levego e Sagrogna, lungo la Sinistra Piave, dove il postino non recapita la corrispondenza da tre settimane: la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Adesso è arrivato il tempo della resa dei conti. Messi da parte il dialogo e la diplomazia, il primo cittadino del capoluogo sfila dal guanto di velluto il pugno di ferro e annuncia: «Cambieremo gestore. Per Poste sarà un colpo non da poco». Insomma, tanti saluti. «Non c'è più alcun interesse istituzionale a mantenere i rapporti con la società - spiega il sindaco - Mi sto coordinando con i colleghi degli altri Comuni per assumere le opportune iniziative, è ora di finirla. Abbiamo preso atto di come l'atteggiamento sia del tutto anti-istituzionale, guidato dalla logica del profitto e del tutto avverso ai cittadini».


La dipartita potrebbe essere di massa. La decisione del sindaco di Belluno di abbandonare Poste Italiane per affidare la corrispondenza in uscita da Palazzo Rosso ad un altro gestore, privato, potrebbe trascinare altri colleghi del territorio. Perché se in città i tagli si fanno sentire con disagi sempre più frequenti, nelle terre alte della provincia bellunese la situazione potrebbe essere anche più grave. L'escalation dei disservizi, d'altra parte, è stata rapida e ha visto un'accelerata nell'ultimo mese. Di contro i tentativi di dialogo dell'amministrazione con la società si sono arenati in un nulla di fatto, tra attese, richieste deluse e tanto nervosismo.


«I responsabili hanno dimostrato a più riprese di non essere degli interlocutori per noi - prosegue Massaro - come non lo sono per i cittadini, a cui non sono in grado di rispondere e offrire spiegazioni in nessuna maniera. Inoltre, è stata dimostrata una totale inadeguatezza nella gestione del servizio». I rapporti tra gli enti locali e la società si erano iniziati a logorare un anno fa quando, per razionalizzare i costi, erano stati chiusi numerosi uffici. Un brutto colpo per il territorio, seguito da un secondo circa un mese fa quando è stato introdotto, anche a Belluno, il recapito a giorni alterni. Un singhiozzo della corrispondenza palesatosi fin da subito come presagio di nuovi problemi che, appunto, non hanno tardato ad arrivare. A chi si lamenta oggi per il mancato recapito dei quotidiani si aggiungono infatti i residenti di quella parte della città a cui il postino non suona nemmeno una volta, nemmeno per recapitare le bollette, da oltre venti giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino