L’ultimo saluto a Silvia Bisconti sarà nel suo atelier di via Alzaia. Nessuna cerimonia funebre

Domani dalle 13 l'addio alla stilista nello spazio creativo in cui lavorava. Il lutto ha attraversato il nord Italia con raffiche di messaggi

L’ultimo saluto a Silvia Bisconti sarà nel suo atelier di via Alzaia. Nessuna cerimonia funebre
BELLUNO - Tra le poltroncine, a fiori e righe, il verde delle piante e l'occhio che non può che guardare il Piave che scorre. Nessuna cerimonia o orazione funebre....

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BELLUNO - Tra le poltroncine, a fiori e righe, il verde delle piante e l'occhio che non può che guardare il Piave che scorre. Nessuna cerimonia o orazione funebre. Saranno le stanze dell'Atelier, a Belluno in pieno centro storico (via Alzaia 1), ad accogliere, domani tra le 13 e le 17, amiche e amici della Community di Raptus&Rose: così Silvia Bisconti saluterà per sempre persone e luoghi del cuore. E la città abbraccerà per l'ultima volta la fashion designer milanese, 61 anni, che aveva fatto di Belluno la piccola patria. Mostrando che anche da un piccolo centro si può partire verso il successo, con idee innovative e forti. Le sue si sono trasformate in abiti raffinati, capi gioiosi dai cento colori, classici costruiti con stoffe esotiche o vintage. E che dire dei turbanti bijuox, magari abbelliti con rose e foglie? Non un caso che, tra il 2012 e il 2014, sia stata la stilista personale di una sceicca degli Emirati Arabi.


Silvia Bisconti è morta domenica, al Centro di riferimento oncologico di Aviano. Ha lottato per uscire dalla malattia, credeva che ce l'avrebbe fatta. Ma il male, nell'ultima settimana carica di sofferenza, ha avuto il sopravvento. Lascia tante persone che le hanno voluto bene, contagiate dalla carica di energia che la contraddistingueva. Davanti a tutti i due figli che adorava, per i quali è stata mamma amorevole: Carlo, 25 anni, e Marco, 27. E da mamma ha apprezzato, per qualità della vita, la città di provincia quale è Belluno, dove era arrivata seguendo l'amore. Ma da qui bisognava uscire, a caccia di stimoli ed emozioni, ma anche di tessuti rari, dai disegni fuori dal comune. Ecco i numerosi viaggi, imprescindibili nella sua vita. Giappone, India, Marocco, Cuba.

Silvia Bisconti si era diplomata all'Istituto Marangoni di Milano, ha lavorato da costumista teatrale in produzioni italiane, come il Cyrano de Bergerac in occasione dei cento anni del Teatro Eliseo di Roma. E' stata per dieci anni il braccio destro dello stilista Romeo Gigli. Poi il cambio di passo: nel 1999, e per i successivi 13 anni, ha avuto in mano la creatività del marchio Maliparmi, con sede a Padova. Infine il salto decisivo: era il 2013 quando ha dato vita all'atelier Raptus&Rose che oggi ha sede nel vecchio edificio che aveva ospitato la "Tipografia Sommavilla". L'insegna, tono su tono, è su un muro di mattoni rossi. Intanto sui social si aggiungono via via i messaggi, magari solo per un grazie. Come quello delle donne, malate oncologiche, che Silvia aveva vestito, rese modelle per un giorno e fatte sfilare in passerella. In quello che lei chiamava il "defilé della rinascita".

 

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Il Gazzettino