Assalto alla Cgil e Acc, allarme sicurezza: rinforzate le tutele per il ministro D'Incà

Federico D'Incà, ministro ai Rapporti con il Parlamento
BELLUNO La segnalazione è partita, come sempre accade in questi casi, dal ministero dell’Interno. A livello locale è stato poi il prefetto di Belluno, Mariano...

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BELLUNO La segnalazione è partita, come sempre accade in questi casi, dal ministero dell’Interno. A livello locale è stato poi il prefetto di Belluno, Mariano Savastano, a mettere la firma e il timbro sul provvedimento. Dallo scorso lunedì il servizio di tutela del ministro Federico D’Incà è stato potenziato. Un provvedimento preso a stretto giro dopo i fatti di Roma di sabato scorso, con l’assalto alla Cgil da parte dell’estrema destra. Un segnale del tempo che stiamo vivendo e delle tensioni di questi giorni. Il contenuto del provvedimento, ovviamente, non è noto: e non è escluso che qualche segnale di insofferenza verso gli esponenti del governo sia stato captato anche dal territorio bellunese. Ciò che è certo è che a Borgo Valbelluna, dove il ministro vive, più di qualcuno ha notato che il suo servizio di sorveglianza è cambiato. Trattandosi di un esponente di governo, in ogni caso, la soglia di attenzione è già elevata. Non abbastanza, secondo il Viminale, che ha richiesto per D’Incà una protezione maggiore.

QUESTIONE DI STILE
Il ministro ha sempre fatto della sobrietà e del basso profilo un tratto distintivo. Anche ieri non ha rilasciato commenti sul provvedimento che lo riguarda. In questi mesi in cui è al governo, ma anche quando era un “semplice” deputato o, ancora, questore della Camera, si è sempre tenuto lontano dalle polemiche dimostrandosi capace di evitare le contraddizioni di cui sono rimasti vittima alcuni suoi compagni di partito che si erano spesi contro la casta. All’indomani della nomina a ministro per i Rapporti con il Parlamento, durante il governo Conte II, Federico D’Incà, si era presentato al taglio del nastro della Fiera di Longarone al volante di una Golf grigia con almeno dieci anni di chilometri macinati per la causa dei Cinque Stelle. In auto con lui anche l’assistente, relegato al posto del passeggero. Proprio per questa ragione, la maggiore attenzione delle forze dell’ordine nei suoi confronti non è passata inosservata in provincia.

NESSUN COMMENTO


Dallo staff di D’Incà non filtra nessun commento sul provvedimento né sulle ragioni per cui si è reso necessario. Ciò che è certo è che il governo, di cui D’Incà fa parte, in questo momento sia particolarmente sotto pressione per l’entrata in vigore del green pass nei luoghi di lavoro. Un provvedimento contestato da diverse piazze nei giorni scorsi e che proprio nelle prossime ore potrebbe portare a nuove manifestazioni. Lo stesso Viminale ha lanciato un allarme, anticipando che avrebbe innalzato il livello di guardia nel Paese e che potrebbero esserci criteri più rigidi nella concessione delle manifestazioni. E anche in questo senso i segnali di insofferenza nel territorio non sono mancati in queste settimane. Sabato la manifestazione in piazza a Belluno non ha mai valicato il confine della protesta civile, ma ha comunque catalizzato un migliaio di persone. Ci sono però anche altri temi su cui D’Incà ha tenuto alta l’attenzione: la vicenda Acc per esempio. Una trattativa che non è ancora finita e che in più occasione ha visto i toni diventare caldi. Impossibile, al momento, stabilire se anche questo fronte abbia spinto l’apparato di sicurezza dello Stato ad alzare il livello di attenzione attorno ad uno dei suoi rappresentanti.
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Il Gazzettino