Troppe aggressioni, guardie mediche dotate di teleallarme. Come funziona il nuovo sistema di sicurezza

Pordenone, la prima a dotare le guardie mediche di teleallarme. Come funziona il nuovo sistema di sicurezza
PORDENONE - Sarà la provincia di Pordenone a sperimentare per prima i nuovi parametri che dovranno alzare i livelli di sicurezza nei presidi sanitari. Un passaggio...

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PORDENONE - Sarà la provincia di Pordenone a sperimentare per prima i nuovi parametri che dovranno alzare i livelli di sicurezza nei presidi sanitari. Un passaggio fondamentale che si realizzerà in più step a iniziare dai prossimi giorni grazie alla stretta collaborazione che il prefetto, Domenico Lione, è riuscito a creare tra il Questore, il Comandante dei Carabinieri, il Comandante della Guardia di Finanza, il Comandante della Polizia Municipale, il direttore dell’Asfo, Giuseppe Tonutti e il Comune di Pordenone, ieri rappresentato dal neo assessore alla Sicurezza, Elena Ceolin e la Regione, al tavolo del Comitato per l’ordine e la sicurezza che si è tenuto ieri in Prefettura. C’è subito da dire che già da tempo c’è un proficuo dialogo tra questi enti e i risultati su alcuni fronti iniziano già a vedersi. Ora tocca alla sicurezza nelle sedi delle guardie mediche e dei pronto soccorso


SI PARTE
Il prefetto è stato molto chiaro: il progetto di intervento si divide in due parti essenziali. La prima è legata alla sanità esistente, con le guardie mediche e l’attuale ospedale. La seconda sarà, invece, riservata alla nuova struttura in via Montereale. Il primo dato è che - fortunatamente - in provincia di Pordenone non si segnalano particolari criticità su questo fronte. Ovviamente non è il caso di dormire sugli allori, meglio, quindi, prevenire.


GUARDIE MEDICHE
Il primo punto fondamentale è l’avvio del teleallarme nelle sedi staccate delle guardie mediche che sono sei quelle collocate in strutture “isolate”, mentre le altre sono all’interno dell’ospedale. «Il tempo necessario per i collegamenti e gli adeguamenti tecnici - ha spiegato Domenico Lione - e l’intervento sarà operativo. In pratica - è andato avanti - le sedi saranno collegate con un teleallarme che sarà gestito dal medico di guardia. Nel caso in cui dovessero sorgere dei problemi, basterà schiacciare il pulsate è la segnalazione di pericolo arriverà alla centrale operativa della Questura o dei Carabinieri. A quel punto la Volante o la Gazzella più vicina partirà immediatamente verso il sito interessato. Avendo all’esterno più equipaggi, solitamente i tempi di arrivo sono veloci».


I PRONTO SOCCORSO
In questo caso l’attuale organizzazione non viene toccata, ma ci sarà un aumento della sicurezza con controlli dinamici. Nel concreto significa che i pronto soccorso (Pordenone, Spilimbergo e San Vito, gli altri sono punti di primo intervento che non sono aperti la notte), saranno inseriti nella lista degli obiettivi sensibili sul territorio che vengono costantemente controllai, giorni e notte, dalle pattuglie che sono fuori. In questa maniera, tanto per dirne alcuni come la stazione ferroviaria, quella degli autobus, gli acquedotti, la base Usaf e altri, saranno inseriti anche i pronto soccorso che entreranno a far parte del percorso quotidiano. Non è da escludere che a volte, quando capita, anche senza chiamate particolari, gli agenti della Polizia o i carabinieri possano fare un ingresso per vedere come è la situazione. 


VISITE A DOMICILIO


Non è previsto, ovviamente, “scortare”i medici della continuità assistenziale a casa dei pazienti per una visita a domicilio, cosa che continueranno a fare come ora, anche se vista la sensibilizzazione che c’è stata in un qualsiasi momento il medico che percepisce un eventuale pericolo, può immediatamente rivolgersi alla centrale operativa per chiedere ausilio. Nell’implementazione dei servizi sul fronte della sicurezza, saranno inseriti anche i Centri di salute mentale e la struttura di ricovero al quinto piano dell’ospedale di Pordenone, più volte presa di mira da ricoverati turbolenti. L’ultimo tassello riguarda la videosorveglianza che in questo momento non sarà implementata al santa Maria degli Angeli, ma il direttore Tonutti, se dovesse riscontrare problematiche particolari potrà chiedere subito nuovi interventi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino