Baby gang tiene in ostaggio il centro: commercianti disperati chiedono aiuto al prefetto

Galleria Psaro
BELLUNO - Hanno monopolizzato i portici, trasformando in un bivacco la galleria che da piazza Martiri immette su via Psaro. Bevono, insultano la gente, imbrattano le vetrine,...

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BELLUNO - Hanno monopolizzato i portici, trasformando in un bivacco la galleria che da piazza Martiri immette su via Psaro. Bevono, insultano la gente, imbrattano le vetrine, gettano a terra sigarette, bottiglie, lattine, carte. Sfrecciano con le bici e gli skateboard laddove non si potrebbe. Occupano i gradini di abitazioni private e uffici, incuranti di chi deve passare. Fanno pipì sui muri degli esercizi commerciali, sputano ai piedi, in segno di disprezzo e minaccia subliminale, di chi “osa” riprenderli.


Una trentina di ragazzini, molti dei quali già ampiamente noti alle forze dell’ordine per svariati reati, tra cui anche spaccio di sostanze stupefacenti e risse, sono diventati l’incubo dei commercianti che operano nella zona, ma anche di molti residenti. Alcuni di loro rientrano anche nella purtroppo famosa “Cobra gang” responsabile di risse e aggressioni a mano armata, specie alla sagra di Polpet.
Scorribande che vanno avanti indisturbate da quasi un anno, tanto da aver portato all’esasperazione soprattutto chi cerca di portare avanti un’attività in quello che dovrebbe essere il famoso salotto buono della città. Stanchi di subire, i commercianti si sono uniti e, giusto ieri, hanno inviato una lettera al sindaco Oscar De Pellegrin e al prefetto Mariano Savastano chiedendo aiuto. 
«Solo un intervento delle istituzioni - spiega Adriano Za, titolare dello storico negozio di abbigliamento maschile - può sanare la situazione. Con questa gente è impossibile ragionare, perché se ti permetti di dire qualcosa ottieni l’effetto contrario. Nel mio negozio hanno danneggiato i cancelli, oltre a fare pipì sui muri. È una situazione pesante, che viene notata anche dai clienti».
Non va meglio alla profumeria Gibin, adiacente a Za. «Abbiamo fatto presente la situazione anche ai titolari - spiega la responsabile Diana - perché noi ormai abbiamo paura anche ad uscire la sera, tanto è vero che quest’estate abbiamo rinunciato a tenere aperto nei Giovedì di sera. A volte arriva anche una “mandria” di trenta ragazzini: buttano le bici contro le vetrine, oltreché ad appoggiarsi con mani e piedi. Un giorno avevamo appena pulito e ho chiesto loro di non appoggiarsi, ma loro non recepiscono, anzi, ti prendono anche in giro. Se la prendono anche con chi passa, facendo loro lo sgambetto. Un giorno erano appena state fatte le pulizie sotto il portico, con tanto di disinfezione, e non appena l’addetta se n’è andata loro hanno sputato a terra. Così non si può andare avanti, anche perché si sono organizzati con tanto di piantoni che controllano se arriva la polizia o i carabinieri, in modo da poter scappare».
Intanto, davanti al bar Deon, da qualche giorno, sono spariti i tavoli esterni che si trovavo sotto il portico principale, vicino alla tabaccheria. Evidentemente una mossa per cercare di togliere spazio a questi soggetti, responsabili anche di aver allontanato la clientela migliore.

Non si contano ormai più le chiamate a polizia e carabinieri, ma purtroppo non si sono grandi deterrenti, se non qualche richiamo all’ordine. Ieri, tuttavia, dopo un intervento del giorno prima dei carabinieri, la situazione è apparsa più tranquilla. Ma il timore dei commercianti è che, alla fine, a lottare dovranno essere loro.
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Il Gazzettino