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PADOVA - Dalle telecamere di videosorveglianza in centro storico agli autovelox, dalla manutenzione dei segnali stradali ai servizi dei vigili contro le infrazioni al codice della strada e l'abusivismo nel commercio, fino alle politiche di promozione della legalità. Ecco la mappa completa riferita all'ultimo anno disponibile, il 2021, di quanto spendono i comuni padovani per la sicurezza sul territorio. La cifra è quella indicata nei bilanci e comunicata alla Ragioneria dello Stato. Laddove non ci sono indicazioni significa che non è stato possibile recuperare il dato ufficiale. La somma totale per la provincia di Padova supera i 68 milioni di euro.
I PROGRAMMI
Dunque dopo Venezia, Padova è il capoluogo veneto che spende di più sul fronte della sicurezza per quelle che sono le competenze dell'amministrazione. Stiamo parlando del "Programma 1" ovvero il rendiconto che riguarda le attività della polizia locale e amministrativa, come l'accertamento delle violazioni al codice della strada o le ispezioni alle attività commerciali. E del "Programma 2" che prevede fra l'altro il coordinamento con soggetti privati in convenzione per servizi ausiliari sul territorio a sostegno della polizia locale. Nel grafico è richiamato come sistema integrato di sicurezza urbana.
I dati ovviamente risentono di quanto in quel singolo anno si è investito.
LA VALUTAZIONE
«Come Adico constatiamo che la spesa dei bilanci comunali è indirizzata soprattutto alla repressione degli illeciti stradali ma in questo momento pensiamo che le risorse debbano andare anche in altre direzioni, ovviamente in relazione a quello che è il nostro ruolo - dice il presidente dell'associazione difesa consumatori Carlo Garofolini - Lanciamo dunque una proposta partendo proprio da Padova dove esiste un problema diffusissimo che non accenna a fermarsi ma tantomeno di rallentare. Stiamo parlando dei raggiri dei venditori porta a porta che fanno strage soprattutto di persone anziane andando a strappare contratti da migliaia di euro per prodotti di fatto non richiesti. Si potrebbero istituire apposite squadre nel corpo della Polizia municipale che si occupino di questi e di altri raggiri, come per esempio la truffa dell'abbraccio o del finto amico del figlio, del finto avvocato, del finto prete».
«Insomma proponiamo l'istituzione di una specifica squadra antiraggiri soprattutto a difesa delle persone più anziane che limiti le incursioni di questi personaggi loschi che stanno facendo molti danni anche in provincia. Non solo. Con i soldi riservati a sicurezza e ordine pubblico, bisogna implementare i controlli sul settore commercio, visto che fra i compiti della polizia municipale c'è anche quello delle attività commerciali anche per quanto riguarda la vendita dei prodotti, le promozioni, i saldi. Riteniamo che da questo punto di vista ci siano delle evidenti mancanze. Poi gli investimenti per strumenti di videosorveglianza devono servire anche per i controlli delle aree degradate e per la tutela ambientale, non solo per le infrazioni stradali e quindi non solo per fare cassa». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino