Crisi idrica in Veneto, barriera antisale con 14 paratoie a Cavanella d'Adige

Il Mit stanzia 102 milioni per 5 Regioni. In Veneto scelto il progetto nell'area del veneziano

Emergenza siccita' in Veneto
Lo sbarramento antisale a Cavanella d’Adige, nel territorio comunale di Chioggia, alla foce del secondo fiume d’Italia. È questa la prima opera contro la...

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Lo sbarramento antisale a Cavanella d’Adige, nel territorio comunale di Chioggia, alla foce del secondo fiume d’Italia. È questa la prima opera contro la siccità che sarà realizzata in Veneto, su impulso della cabina di regìa per la crisi idrica e con i poteri del commissario straordinario Nicola Dell’Acqua. Al termine del vertice presieduto dal ministro Matteo Salvini, infatti, ieri lo stesso titolare delle Infrastrutture ha scritto al presidente Luca Zaia, per annunciargli lo stanziamento di 22 milioni (in aggiunta ai 20 già disponibili), un quinto dei 102 liquidati dal Mit a beneficio anche di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Lazio.


LE PRIORITÀ 
Palazzo Chigi ha fatto sapere che «è stato stabilito di dare priorità a quegli interventi che, anche se non in fase di progettazione avanzata, possano contribuire alla risoluzione dei problemi più urgenti», nonché «ai progetti di dissalatori di acqua marina, come strumento di transizione per affrontare le fasi emergenza». Il lavoro pianificato dal Consorzio del Delta del Po figurava al quinto posto nell’elenco dei 274 inviato l’altro giorno dalla Regione al ministero e dunque rientrava fra i 6 ritenuti imprescindibili in questa fase di criticità. Quella proposta ha però sorpassato tutte le altre in quanto la progettazione esecutiva è ormai stata completata ed è già in cassa metà del finanziamento necessario, peraltro rivisto al rialzo (dagli iniziali 40 agli attuali 42 milioni) per tenere conto dei rincari delle materie prime.


I MODULI
Si tratta di un sistema mobile formato da 14 moduli metallici, simili a paratoie che si alzano e si abbassano a seconda delle necessità, azionate da un apparato “intelligente” che legge la variazione della salinità. La finalità è di ridurre l’intrusione del cuneo salino nella parte terminale dell’Adige, per garantire innanzi tutto la potabilità della risorsa idrica, ma anche il servizio irriguo. Secondo i progettisti, la barriera antisale permetterà di mantenere a monte oltre 80 milioni di metri cubi d’acqua dolce, in una zona che nel 2023 ha mostrato segnali di sofferenza ben superiori al 2022. Mentre l’anno scorso la potabilizzazione era andata in crisi verso luglio-agosto, questa volta già a marzo per due giorni la portata del fiume è crollata a 30 metri cubi al secondo rispetto agli 80 considerati la soglia-limite. Il cronoprogramma prevede circa 8 mesi di carte per arrivare all’appalto e poi un anno per la realizzazione dell’opera, ma l’auspicio è che i tempi burocratici vengano compressi dai poteri commissariali, in modo che l’apparato possa entrare in funzione per l’estate del 2024.


L’ACCELERAZIONE
Tra gli obiettivi della cabina di regìa, in sinergia con il commissario straordinario Dell’Acqua che ha partecipato alla seduta, c’è proprio lo snellimento delle procedure amministrative. «I ministeri – ha commentato il manager veneto – sono molto organizzati e hanno tutti i dati. Quindi adesso cercheremo di metterli a posto ed elaborarli. Le riunioni saranno continue e scadenzate». Zaia ha ringraziato Salvini per questa accelerazione sul fronte del cuneo salino, un problema rilevante in Veneto: «Lo scorso anno abbiamo avuto una risalita dello stesso di oltre 20 chilometri sul fiume Po. Questo significa che per oltre 20 chilometri dal mare, verso l’entroterra, non è stato possibile pescare l’acqua per l’irrigazione, provocando danni ingenti alle coltivazioni e ulteriori situazioni critiche anche per l’acqua potabile». Apprezzamento anche dal senatore Antonio De Poli: «Un segnale tangibile di attenzione nei confronti dei territori». 


LA STIMA


Nel frattempo si susseguono le attestazioni di stima per Dell’Acqua. «Dal nuovo commissario ci aspettiamo che vengano intraprese alcune opere che per tanti anni sono state posticipate», ha dichiarato Lodovico Giustiniani (Confagricoltura). «Siamo pronti a sostenerlo in tutte le sue iniziative», ha assicurato Gianmichele Passarini (Cia). Gabriella Chiellino, imprenditrice esperta di ecologia integrale, ha osservato: «Siccità e esondazioni sono un contrasto da gestire consapevolmente e in fretta. Avere un commissario nazionale dedicato a questo bene può essere un primo passo per guardare la medaglia da entrambi i lati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino