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SOSPIROLO - Pochi giorni fa, magari prendendo un poco di sorpresa i diretti interessarti che non sempre si rendevano conto di quale gioiello avessero in casa, il lago del Mis era stato premiato da Legambiente e Touring come il più bel bacino d’Italia. Ma la siccità ha messo in seria difficoltà anche il bel lago del Mis, un bacino artificiale sorto una settantina di anni fa per creare energia e rappresentare, allo stesso tempo, un serbatoio per i tempi di magra. In questi giorni, il lago del Mis di trova di diversi metri (sei o sette) al di sotto del suo normale livello. Non si vede, sotto le acque che si sono ritirate, ancora il paesaggio lunare che si era presentato qualche anno fa o che altrove ormai si vede tristemente.
Solidarietà a senso unico
In ogni caso, quella bellezza sbandierata da Legambiente è perlomeno svilita. E gli amministratori locali, ancora una volta, sollevano il tema della solidarietà bidirezionale: una solidarietà che adesso va verso la pianura ma che un domani deve anche rifare il percorso inverso. «È giusto – evidenzia subito il sindaco di Sospirolo, Mario De Bon - che cominciamo a dirle queste cose, perchè la solidarietà a senso unico comincia a dare un po’ fastidio». La stagione turistica, ai piedi dei Monti del Sole, entra nel vivo. Tanto è stato fatto per attirare i turisti, dal parco e dal Comune.
«Questo discorso dello svuotamento – ammette De Bon - purtroppo crea un notevole disagio.
Serve responsabilità
Il richiamo alla responsabilità fatto alla pianura è chiaro. «A monte dell’acqua che viene utilizzata in pianura – conclude De Bon - ci sono delle persone che hanno rinunciato a tanti chilometri quadrati del loro territorio per fare da serbato. E quindi richiamo ad una riflessione anche su tutta una serie di derivazioni, di produzioni di energia su piccoli salti (a proposito dei quali ci dovrebbero essere dei canoni, di ritorno), di gestioni quantomeno particolari dell’acqua che devono venire a galla. Perché la solidarietà deve esser bidirezionale. Altrimenti è giusto che la montagna cominci a mettere dei paletti».
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