La Coldiretti lancia l'allarme per i raccolti: «Può tornare una grave crisi idrica»

La Coldiretto teme che ritorni una crisi idrica
ROVIGO – Il lungo periodo di siccità in Polesine preoccupa il mondo agricolo. L'incubo è che ritorni una crisi idrica come se non peggiore, al 2012. ...

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ROVIGO – Il lungo periodo di siccità in Polesine preoccupa il mondo agricolo. L'incubo è che ritorni una crisi idrica come se non peggiore, al 2012.

L’allerta arriva da Coldiretti Rovigo che sottolinea le numerose anomalie registrate in termini di temperature e precipitazioni.
“La stagione climatica che stiamo attraversando penalizza la nostra agricoltura ha spiegato il presidente provinciale Carlo Salvan -. Si è dovuti ricorrere a un anticipato avvio dell'irrigazione di soccorso. Questo preoccupa gli imprenditori. La classica stagione estiva non è ancora arrivata ma già debbono salvare il mais alto pochi centimetri e per rendere i terreni agibili alla semina della soia. Auspicando che non succeda quanto avvenuto lo scorso anno a maggio, con una caduta di precipitazioni pari a quello di un intero inverno”.

Coldiretti sottolinea che le piogge attese in questi giorni non sono arrivate e il 2020, fino a ora, è stato un anno particolarmente siccitoso secondo i dati dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima.


“E' necessario cantierare quelle opere che servono a proteggere e salvaguardare anche le nostre attività che, ciclicamente e sempre più spesso, sono colpite da questo problema - ha aggiunto Salvan -. La Regione ha una lista di interventi prioritari come l’aumento della portata derivabile dai canali irrigui, strumenti che consentano di trasformare l’irrigazione di soccorso in strutturata, interventi di riutilizzo delle acque dolci presenti nella rete di scoli e loro immissione nelle infrastrutture irrigue; ma anche la realizzazione di ulteriori opere di distribuzione dell’acqua irrigua con prelievo dagli invasi realizzati privilegiando modalità distributive che garantiscano minore spreco della risorsa quali tubazioni in bassa pressione e un’innovativa barriera antisale contro la risalita del cuneo salino, senza dimenticare di velocizzare le operazioni di finanziamento per l'ammodernamento delle attrezzature irrigue alle aziende attraverso i piani di sviluppo rurale”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino