Siccità, decise le opere che saranno realizzate in Friuli per recuperare acqua

Autobotte per l'emergenza (foto d'archivio)
PORDENONE - Previsto in giornata l'elenco delle opere di maggior urgenza da realizzare in Friuli Venezia Giulia per affrontare velocemente i problemi di carenza d'acqua...

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PORDENONE - Previsto in giornata l'elenco delle opere di maggior urgenza da realizzare in Friuli Venezia Giulia per affrontare velocemente i problemi di carenza d'acqua potabile, che si sono già verificati in alcuni centri montani e che potrebbero diffondersi. A disposizione ci sono, infatti, 4 milioni e 200mila euro erogati dal Dipartimento di Protezione civile. La tempistica l'ha data ieri il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, incontrando i referenti dei gestori dell'acqua in regione: Cafc, Lta, Amga, Idrogea e Iris Acqua.

L'elenco

Dopo aver ricevuto l'elenco, tra ieri sera e questa mattina, «entro sette giorni sarà steso un piano che consentirà alla Regione di proporre al Dipartimento nazionale di Protezione civile la realizzazione di opere da concretizzare con immediatezza - ha spiegato Riccardi - e comunque nel più breve tempo possibile, per contrastare il contesto di criticità in atto». La realizzazione degli interventi sarà affidata ai gestori delle reti idriche, che diventeranno così soggetti attuatori. A riprova dell'eccezionalità della condizione e della necessità di agire subito, i gestori potranno avvalersi anche delle deroghe legate alle tempistiche per ottenere le necessarie autorizzazioni e per affidare i lavori. Saranno lavori volti a «garantire l'approvvigionamento idropotabile della popolazione - ha illustrato Riccardi -, anche mediante la realizzazione di punti di distribuzione dell'acqua alimentati con autobotti.

Parco mezzi

«Per questo, se non sarà possibile il noleggio, si potrà potenziare il parco mezzi e le apparecchiature delle componenti e delle strutture operative della Servizio nazionale della Protezione civile». L'obiettivo ultimo è scongiurare l'interruzione del servizio di erogazione dell'acqua potabile e garantirne la piena funzionalità, anche «attraverso la realizzazione di serbatoi e accumuli temporanei, punti di ricarica delle falde, impianti di pompaggi supplementari».

I pozzi

Se necessario, i fondi consentono anche di agire per la rigenerazione di pozzi (diffusi in tutta la Bassa del Friuli Venezia Giulia da Ovest a Est) o la realizzazione di nuovi pozzi o attingimenti a sorgenti, l'attivazione di interconnessioni tra le reti idriche esistenti, la risagomatura dell'alveo per convogliare l'acqua verso le prese, il rifacimento o l'approfondimento delle captazioni e la realizzazione di impianti temporanei per il trattamento e il recupero dell'acqua. Se l'attenzione è massima per assicurare l'acqua potabile alle persone, l'operazione nel suo complesso può estendere l'operato anche all'uso irriguo o per le esigenze del settore zootecnico. Messi tutti insieme i possibili ambiti di intervento, si ha chiara la severità della situazione: occorre andare a cercare l'acqua ovunque si trovi, trovare soluzioni per ottimizzare il deflusso di quella che c'è, sviluppare ulteriormente il suo riuso. Al Cafc, uno dei gestori operativi in regione, in queste ore si sta lavorando all'elenco delle opere super urgenti da segnalare alla Protezione civile e l'appello alla popolazione è «a usare l'acqua in forma consapevole». Il sito web del Consorzio in rosso aggiunge che «in tale situazione di difficoltà non è assolutamente possibile utilizzare l'acqua dell'acquedotto per irrigare prati e orti»

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Il Gazzettino