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Siamo in un periodo di siccità oppure no? Le piogge dell'autunno (stagione finalmente nella norma dopo anni) e quelle invernali hanno aiutato le falde a rialzarsi dalla secca oppure siamo ancora in piena emergenza? E ancora: in Friuli Venezia Giulia esiste una situazione omogenea che possa fungere da base per prendere le decisioni oppure ci si affida alla diversa sensibilità del singolo ente? È quantomeno singolare, infatti, quello che sta succedendo nelle ultime ore nella nostra regione, con il Tagliamento a fare da confine immaginario per due situazioni che leggendo le carte sembrerebbero infinitamente diverse. E che invece sono del tutto simili. Da una parte c'è un Consorzio che impone un giro di vite, dall'altra invece la situazione opposta.
COSA SUCCEDE
Il racconto parte da Udine, quindi con protagonista il Consorzio Pianura Friulana.
FRIULI OCCIDENTALE
Passato il Tagliamento e arrivati in provincia di Pordenone, invece, il quadro è completamente diverso. Divieti? «Non se ne parla, la situazione non è quella dell'anno scorso oppure del 2022» è quanto trapela dalle stanze dei bottoni del Consorzio di Bonifica Cellina-Meduna. «L'utenza irrigua domestica è tipica del nostro territorio - fa sapere il direttore Massimiliano Zanet - ed è sempre subordinata all'irrigazione di tipo professionale. È chiaro che quella domestica è la prima a "saltare" in caso di gravi problemi di approvvigionamento, ma non siamo affatto in questa situazione. Non c'è motivo, oggi, per tagliare questo tipo di servizio. Le piogge dell'autunno hanno contribuito a rimpinguare le falde».
L'emergenza siccità di fatto è finita. I toni correttamente allarmistici di un anno fa devono essere oggi controbilanciati da parole altrettanto nette: le piogge abbondanti di questo autunno (con picchi non nella media, ma superiori anche agli anni standard) hanno riequilibrato una situazione grave che si trascinava ormai da un lustro se non di più. A testimoniarlo, nero su bianco, è l'ultimo rapporto che la Regione ha ricevuto dagli esperti. È stato consegnato all'amministrazione Fedriga alla fine di novembre, proprio quando dovevano scattare i limiti per le fontane a getto continuo e i tanti pozzi artesiani del territorio.
M.A. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino