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SAN VITO - Da quando il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha firmato l’ordinanza che dal punto di vista normativo tenta di mettere un freno alla siccità record, sono passate non più di 48 ore. E in Friuli Venezia Giulia si presenta già la prima dimostrazione concreta di quanto caldo e secco possano causare gravi conseguenze anche nella vita di tutti i giorni. Accade precisamente a San Vito, dove le prime due abitazioni private sono rimaste del tutto senz’acqua. E per avere le cisterne d’emergenza i residenti dovranno aspettare ancora un giorno. Nel frattempo, dovranno arrangiarsi come potranno.
L’ALLARME
Ieri mattina il sindaco Alberto Bernava ha sentito il telefono squillare. All’altro capo c’erano due famiglie, una dopo l’altra. La frase, sempre la stessa: «Siamo rimasti senz’acqua».
I DETTAGLI
Nello specifico, le due famiglie che si sono rivolte al sindaco Alberto Bernava abitano rispettivamente nella frazione di Ligugnana e in località Capraio (via omonima) a Madonna di Rosa. Quindi non distantissime l’una dall’altra. Hanno verificato l’insorgenza dello stesso problema: niente acqua dai rubinetti. «Ci siamo messi immediatamente in moto - ha spiegato il primo cittadino sanvitese - e abbiamo contattato il dipartimento regionale della Protezione civile». Si è così attivata la macchina della risposta del Friuli Venezia Giulia per questa nuova (ma vecchia, viste le esperienze del passato) emergenza. Le due famiglie riceveranno dalla Protezione civile le cisterne dell’acqua, ma le riceveranno solamente domani. «Fino a quel momento - ha aggiunto Bernava - abbiamo avuto la rassicurazione da parte delle famiglie stesse che provvederanno con mezzi propri». Quindi con delle bottiglie di fortuna. Si tratta dei primi casi del genere almeno in provincia di Pordenone. L’Ordinanza firmata giovedì dal presidente della Regione Fedriga prevede una serie di norme tese ad evitare lo spreco di risorse idriche in questo momento particolarmente delicato. Non si deve lavare l’auto in giardino, né innaffiare. I casi delle famiglie sanvitesi testimoniano però che il livello d’emergenza si è già innalzato.
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Il Gazzettino