Carenza d'acqua nelle sorgenti bellunesi, portata ridotta: le colline del Prosecco restano a secco, decine di famiglie in difficoltà

VALDOBBIADENE - La siccità avanza e la pioggia scarseggia. La Regione emana un'ordinanza per emettere altre restrizioni all'uso dell'acqua e nella Marca,...

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VALDOBBIADENE - La siccità avanza e la pioggia scarseggia. La Regione emana un'ordinanza per emettere altre restrizioni all'uso dell'acqua e nella Marca, soprattutto nella zone al confine col bellunese, le prime conseguenza si fanno sentire. Ieri mattina, 20 luglio, una cinquantina di utenze di Santo Stefano, a Valdobbiadene, sono rimaste a secco. Amaro risveglio per numerose famiglie che, già nel fine settimana passato, avevano registrato un analogo problema. La riduzione della portata dell'acqua proveniente dal bellunese, passata da 70 a 50 litri al secondo, ha causato un calo di pressione per l'acqua della rete acquedottistica che serve la zona più alta di Valdobbiadene, Santo Stefano, Guia e San Pietro di Barbozza. I disagi maggiori nella parte alta di Santo Stefano, tra la strada provinciale 36 e il cimitero, con rubinetti da cui non usciva più nulla. Il disservizio nel corso della giornata ha interessato anche altre utenze delle frazioni. Il sindaco Luciano Fregonese ha invitato con degli avvisi a limitare l'uso dell'acqua anche per scopi domestici, dopo l'ordinanza che già alcune settimane fa aveva vietato di bagnare orti, giardini o di lavare le auto.

L'APPELLO
«Già sabato, nel tardo pomeriggio, si era verificato un problema analogo durato fino a domenica - ripercorre il sindaco - in quel caso era dovuto ad un lavoro che il gestore bellunese aveva fatto sulla propria rete a seguito di un'improvvisa rottura, lavoro che si è protratto più a lungo del previsto. Ciò ha comportato una minor portata d'acqua nella zona di Santo Stefano. Ieri mattina, invece, il calo che ha lasciato a secco i rubinetti della parte alta di Santo Stefano non era dovuto a lavori, bensì ad una riduzione della fornitura d'acqua». Prontamente il Comune ha informato Ats, il gestore della rete idrica locale, che ieri mattina ha avviato dei lavori di by-pass tra un serbatoio e l'altro così da garantire a Santo Stefano un minimo d'acqua nelle case. «Un intervento tampone - prosegue Fregonese - perché i disagi conseguenti alla minor acqua e alla minor pressione dureranno ancora. Probabilmente nelle prossime ore anche la frazione di Guia avrà un calo di pressione e di portata. Se fosse così, le utenze interessate salirebbero a 300 e a macchia di leopardo il disagio può interessare altre centinaia di utenze. Per questo chiedo di contenere l'uso di acqua potabile domestica».

IL PROBLEMA
Ats ha ben chiaro cosa sta accadendo. «A causa dell'emergenza idrica e a problematiche legate alla carenza d'acqua nelle sorgenti del bellunese che costituiscono, insieme ai pozzi in gestione ad Ats l'apporto d'acqua idropotabile - dicono dall'azienda - la società è stata costretta a ridurre la portata nelle reti dei comuni di Valdobbiadene, Segusino e Quero-Vas, in particolare della zona di Vas. I problemi di carenza idrica, quindi i cali di pressione e mancanza temporanea di servizio idrico, potrebbero verificarsi nella parte alta di Valdobbiadene, comprendente le zone di Guia e Santo Stefano, e in zona Vas. Attualmente, in tali zone, il servizio idrico è garantito. Ats effettuerà manovre idrauliche riguardanti il campo pozzi Settolo così da poter caricare anche i serbatoi di accumulo nelle zone di San Floriano, San Pietro di Barbozza, Santo Stefano e Guia. Come fatto dall'amministrazione comunale di Valdobbiadene in mattinata, la società raccomanda ai cittadini un uso parsimonioso dell'acqua, evitando sprechi e limitando al necessario l'uso dell'acqua potabile».

Il confronto tra sindaco e Ats va avanti da sabato, quando sono emerse le prime criticità. «L'approvvigionamento dal bellunese è storico, ma dovrebbe diventare solo di necessità - riflette Fregonese - a Valdobbiadene ci sono infatti altre fonti e in particolare il campo pozzi sul Piave in località Settolo che serve la zona in pianura della Sinistra Piave. Questo campo pozzi può essere collegato alle adduttrici principali di Valdobbiadene con un intervento che ha sì dei costi, ma che è urgente. Servono circa 800 metri di condotta dal Settolo per la strada Galeotta per collegarsi alla rete presente a San Vito e, da qui, ai serbatoi più alti posti a San Floriano, San Pietro, Santo Stefano e Guia. Ho chiesto ad Ats di accelerare il finanziamento per questo intervento».
 

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Il Gazzettino