BELLUNO - Il calendario dice inverno, il termometro dice estate. O quanto meno primavera inoltrata. Chi aveva optato per il piumino e il cappotto ha dovuto ricredersi ieri....
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LA SPIEGAZIONE
E pensare che un anno fa, come oggi, il Bellunese era coperto da una fitta nevicata. «Questa situazione è dovuta alla configurazione generale, fatta di un’alta pressione dinamica, di matrice subtropicale - spiega Marigo -. Inoltre, durante il giorno l’umidità relativa si sta tenendo molto bassa, sotto il 20% a Belluno. Questo non provoca solo l’assenza di nebbie: quando l’umidità rimane bassa, l’escursione termica giornaliera aumenta sensibilmente. E con l’aria asciutta, le temperature tendono a salire». Cambiamento climatico? Forse. Per i meteorologi non basta una rondine a fare primavera. Come non è sufficiente un febbraio anomalo, per ricondurre le cause del caldo al riscaldamento globale. Una cosa è certa: «Questa situazione di alta pressione subtropicale non è di oggi o degli ultimi giorni - continua Marigo -. Si sta protraendo quasi dall’inizio di febbraio».
LE PREVISIONI
Ma il caldo ha i giorni contati. Così sembra a guardare i modelli di previsione in uso ai meteorologi. Che pur senza sbilanciarsi, annunciano un cambio in arrivo. «Qualcosa potrebbe cambiare forse venerdì - dice l’esperto -. Ma si tratterà in ogni caso di fenomeni poco probabili. Il discorso potrebbe mutare invece con l’inizio della prossima settimana. Finalmente questo anticiclone si ritirerà verso sud e poi verso ovest: così ci dicono le proiezioni dei modelli. Da noi dovrebbero entrare correnti oceaniche, che saranno più umide e potrebbero essere accompagnate da precipitazioni. Prevediamo ci sarà un ritorno a temperature prossime a quelle del periodo». Insomma, senza pensare ad un colpo di coda dell’inverno, si dovranno mettere da parte le maniche corte e ripensare al cappotto. Dopotutto, Belluno è una provincia di montagna.
MANCA LA PIOGGIA
L’importante è che l’addio dell’anticiclone caldo porti a qualche precipitazione. Perché il Bellunese ha una sete pazzesca. Eccezion fatta per le piogge e le nevicate di inizio febbraio, non è mai più piovuto. E da ottobre, il bilancio pluviometrico è in forte deficit. Nonostante l’acqua “grande” portata dalla tempesta Vaia. «A livello pluviometrico siamo in forte deficit, dopo fine ottobre - specifica Marigo -. C’è stato un minimo riequilibrio con le piogge e le nevicate di inizio febbraio, quanto meno in alcune zone». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino