Emergenza siccità: «La pioggia non basta, l'allerta è alta. Servono precipitazioni in montagna»

TREVISO - «Non è cambiato nulla». È perentorio il commento di Amedeo Gerolimetto, presidente del Consorzio di bonifica Piave, in merito all'emergenza...

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TREVISO - «Non è cambiato nulla». È perentorio il commento di Amedeo Gerolimetto, presidente del Consorzio di bonifica Piave, in merito all'emergenza siccità in provincia di Treviso dopo le piogge cadute nella notte tra martedì e ieri, 28 luglio. «Finché non si verificano precipitazioni in m

ontagna che portino acqua soprattutto nel lago del Mis, oltre che a quello di Santa Croce, non si può parlare di uscita dalla criticità idrica - afferma Gerolimetto - Non si può pensare che qualche ora di pioggia possa risolvere la situazione». Già, perché nonostante i brevi temporali della notte scorsa e le previsioni di una tregua dal caldo torrido dei prossimi giorni con ulteriori precipitazioni sparse, la crisi idrica è più che mai viva. «C'è stato però un forte contributo da parte dei cittadini che hanno contribuito a non sprecare l'acqua dopo l'appello rivolto loro dai vari sindaci del territorio - sottolinea Pierpaolo Florian, amministratore delegato di Ats - L'attenzione all'ambiente è molto più presente di quello che pensiamo. E ogni singolo comportamento corretto porta a dei benefici enormi per la collettività».


IL QUADRO
Alto Trevigiano Servizi ha un bacino di 220mila utenti i quali, anche risparmiando un solo litro d'acqua al giorno, possono fare la differenza in un periodo in cui ogni goccia sembra essere indispensabile per poter tirare avanti. Aiuta, certo, ma non basta. Se per le famiglie di Guia e San Floriano, rimaste per oltre 48 ore senza flusso dai rubinetti di casa con tanto di cisterne posizionate nelle due rispettive piazze come aiuto ai cittadini, discorso molto diverso vale per i campi, e per tutta l'agricoltura in generale. «La raccolta del mais ceroso è già iniziata ieri, anticipata rispetto alle previsioni a causa delle temperature elevate - continua il presidente del Consorzio Piave, Amedeo Gerolimetto - Non è un bene dal punto di vista della produzione, irrimediabilmente compromessa per un buon 30%, ma significa anche che la richiesta di acqua di fatto diminuirà nei prossimi giorni. Motivo per cui sarà possibile razionare in maniera più mirata l'approvvigionamento. E non ci saranno grossi problemi riguardo la pressione dell'acqua nel territorio. Ciò non toglie che l'allerta rimane, e rimane molto alta: se non piove non ci sarà alcuna uscita dall'emergenza».


IL PERICOLO


In questo contesto, se i raccolti di soia e mais con le prossime piogge possono trovare un po' di sollievo, limitando i danni, un altro fronte aperto rimane quello del prosecco. Si sta provando infatti a prendere le misure. Ad oggi il numero dei grappoli è nella norma. Mentre gli acini si annunciano già un po' più piccoli del normale. Ci si gioca tutto in agosto, e non mancano le incognite. Alcuni produttori puntano ad anticipare l'inizio della vendemmia addirittura tra il 20 e il 22 agosto. Altri tra il 5 e il 7 settembre. Si va da una a tre settimane prima rispetto alla media. «In questi ultimi due mesi stiamo assistendo a segnali inequivocabili del cambiamento climatico in atto spiega Elvira Bortolomiol, presidente del consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg il caldo persistente e l'assenza di pioggia rendono la situazione molto incerta. Nonostante questo, il percorso vegetativo delle piante è stato regolare fino a due settimane fa: la fertilità delle gemme e il numero di grappoli sono nella norma, e forse più abbondanti rispetto al 2021. Oggi però la vite ha raggiunto il suo limite massimo di sopportazione ed è quindi difficile fare delle previsioni di resa: tutto dipenderà dalle condizioni climatiche dei prossimi giorni». Sulla stessa linea c'è anche il consorzio di tutela Prosecco Doc: «La situazione non è facile. Per fortuna gran parte del territorio può godere dell'irrigazione di soccorso spiegano dal punto di vista della sanità delle uve le cose sono molto positive. Per la valutazione sui risultati della vendemmia sarà determinante il mese di agosto con la maturazione delle uve. Ad oggi si prevede la vendemmia per la prima settimana di settembre. Mentre il Pinot nero (complementare del Prosecco al massimo per il 15%, ndr) con ogni probabilità verrà vendemmiato dopo, a partire dal 15 settembre».


 

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Il Gazzettino