Allarme siccità, il Po arretra, il mare avanza e il cuneo salino preoccupa: risale fino a 11,4 km dalla foce

Sul delta del Po panorami quasi spettrali
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DELTA - Dopo l'allarme lanciato dal Consorzio di Bonifica, anche AdbPo (Autorità distrettuale del fiume Po) conferma come ci siano molte aree a rischio nei sottobacini per la scarsità di acqua. Le portate defluenti nella zona deltizia, soprattutto durante le alte maree, generano una risalita del cuneo salino su valori di attenzione, vedi il ramo di Pila: 11,4 km dalla foce. La tendenza alla riduzione delle portate, potrebbe far raggiungere valori confrontabili con la prima soglia critica di 450 m3/s, facendo aumentare ancora la risalita dell'acqua marina. 

L'ANALISI
«Il contesto generale non è migliorato - analizza Meuccio Berselli, segretario generale di AdbPo - Lo sforzo di tutti è indirizzato a salvaguardare le economie locali nell'anno della ripartenza e l'ambiente del Po, polmone indispensabile per il territorio padano. Nel complesso la situazione è sotto la nostra lente, soprattutto considerati alcuni sottobacini in cui sta aumentando il rischio di siccità marcata. Queste aree sono la zona di pianura emiliana che non gode dell'apporto dei dei torrenti appenninici; la Romagna dove resta solo il Canale Emiliano Romagnolo che preleva proprio dal Po per portare ristoro ai terreni e garantire la maturazione delle colture stagionali; più a valle anche le zone costiere marchigiane; l'area del Delta di Ferrara e Rovigo (con il fenomeno del cuneo salino); infine le zone del Basso Piemonte, Astigiano, Vercellese e Cuneese, in cui la morsa della siccità si sta facendo davvero pericolosa». 

PREOCCUPAZIONE


Preoccupazione per lo stato di severità idrica che risulta in aumento per il mese di luglio, specie per quanto riguarda l'andamento delle temperature attese, che consigliano di mantenere alta l'attenzione su tutto il distretto. Gli ultimi eventi meteorici diffusi sull'arco alpino e nella pianura non hanno influito particolarmente sulle portate attuali del fiume, che risultano stazionarie, soprattutto nella parte terminale del bacino. In particolare, nella giornata del 5 luglio la portata osservata a Pontelagoscuro (Fe) risultava pari a 582 m3/s, inferiore alle medie di periodo con un tasso costante per tutto il mese appena trascorso superiore al -30 per cento, dovuto alla quasi pressoché assenza di contributi da parte dei torrenti appenninici. Con riferimento alle temperature, giugno e inizio luglio hanno visto lunghi periodi con alte temperature e minime notturne assai elevate, incrementando l'esigenza idrica del territorio.
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Il Gazzettino