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BASSA PADOVANA - Con le torride temperature che infiammano la campagna padovana e la siccità che morde da mesi, bruciano frutta e verdura nei campi con una riduzione della produzione di oltre il 20% già a giugno. É l'allarme lanciato da Coldiretti sugli effetti provocati dal clima: meloni, angurie, zucche e zucchine, melanzane e pomodori sono ustionati dai raggi del sole. La mancanza di acqua sta rovinando anche le coltivazioni estensive come il mais, le barbabietole, la soia. Pure la viticoltura ne risente: c'è il rischio che venga compromessa un'annata che invece avrebbe i numeri giusti per una produzione di qualità.
Produzione da buttare
All'emergenza siccità dovuta alle scarsissime precipitazioni si aggiunge, spiega Coldiretti, l'effetto del caldo prolungato che, specie nella Bassa, sta allarmando le aziende agricole impegnate nella coltivazione di ortaggi e frutta. Giorni e giorni di temperature ben sopra la norma con il sole che picchia duro nella campagna assetata, quintali di meloni, angurie, zucche e zucchine rischiano di non arrivare nemmeno a maturazione, letteralmente cotte dal caldo. Se non pioverà e se il caldo non concederà una tregua fra dieci giorni la situazione sarà veramente critica, spiegano gli agricoltori. Il presidente provinciale di Coldiretti Massimo Bressan mostra direttamente dalla sua azienda di Borgo Veneto gli effetti dei colpi di calore e delle temperature estreme di questi giorni. «Per il momento siamo riusciti ad irrigare anche se ogni settimana senza precipitazioni rende la situazione sempre più incerta - racconta - basta fare un giro nei nostri campi per vedere già i primi effetti del caldo anomalo. Queste sono temperature da luglio inoltrato, e quando fa troppo caldo le piante soffrono e non riescono a maturare come dovrebbero. Le angurie hanno risentito delle alte temperature e presentano bruciature nella parte centrale. Sarebbero pronte fra una decina di giorni ma molte rischiano di non poter essere raccolte. Fra poco più di una settimana dovremo iniziare a raccogliere anche i meloni ma le piante sono in sofferenza e presentano pochi frutti. Pure le piante delle zucche, seminate un mese fa, faticano a prendere colore e quindi a crescere: le foglie sono ingiallite e con la pianta poco vigorosa la produzione sarà scarsa. Abbiamo difficoltà anche in serra, perché se è vero che le colture sono riparate dall'irraggiamento diretto soffrono per il gran caldo». L'allarme caldo e siccità, ricorda Coldiretti, si fa più grave in un 2022 con un'estate torrida dopo una primavera classificata in Veneto come la seconda più calda dopo quella del 2003 e come la sesta più calda di sempre sul pianeta a livello climatologico: ha fatto registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
Il Gazzettino