​Siccità, perdite per 200 milioni di euro. Agricoltura in ginocchio

Danni ingentissimi per il mais, perdite fino al 70 per cento della produzione in Polesine
ROVIGO - Con una siccità da record, l’agricoltura in Polesine paga un prezzo salato: è stata un’annata da bollino nero. A causa della perdurante assenza...

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ROVIGO - Con una siccità da record, l’agricoltura in Polesine paga un prezzo salato: è stata un’annata da bollino nero. A causa della perdurante assenza di piogge registrata da marzo in poi in provincia, gran parte delle colture, su tutti i seminativi, hanno subìto danni ingentissimi, come dimostrano le ultime e preoccupanti rilevazioni che emergono dai tecnici della Cia ed effettuate direttamente “sul campo”.

LE PERDITE
Nell’Alto Polesine i dati rimarcano i numeri della crisi: il mais sconta un meno 70%, la soia meno 60%, la bietola meno 20% e i frutteti meno 30%; nel Medio Polesine perdite consistenti per il mais (meno 60%), la soia (meno 70%), i frutteti (meno 50%), la bietola egli ortaggi (entrambi meno 20%); infine nel Basso Polesine sia il mais che la soia si attestano su un meno 70%, la bietola meno 30% e gli ortaggi meno 20%. Tutto ciò in quadro che ha visto la superficie coltivata a mais in Polesine di 32mila ettari, quella a soia pari a 27mila ettari, infine a frutteto di 1.600 ettari.
Facendo una stima economica, in totale il valore delle minori rese si aggira su una cifra di 200 milioni di euro, puntualizza sempre la Cia specificando che il calcolo è addirittura eseguito al ribasso. Al fine di ristorare, almeno in parte, le aziende agricole colpite da tale calamità, il Governo ha messo a disposizione la dotazione finanziaria denominata “Fondo di solidarietà nazionale, interventi indennizzatori”, per un importo complessivo (a livello nazionale) di 200 milioni per l’anno in corso. Di questi, 40 milioni sono riservati agli anticipi, proprio in una logica di intervento immediato. Stando alla tabella di marcia stilata, i soldi dovrebbero venire trasferiti entro la fine dell’anno in corso. Sono fondi indispensabili per salvare il comparto agricolo e scongiurare le chiusure delle aziende locali, già gravate dall’aumento delle materie prime e dai costi esorbitanti del carburante.
La Cia di Rovigo stima che in Polesine giungeranno circa 2 milioni a fondo perduto e potranno ottenere tali ristori tutte quelle imprese agricole che “al verificarsi dell’evento avverso non beneficiavano della copertura recata da polizze assicurative a fronte del rischio siccità”. Il fondo stesso, precisa sempre la Cia, «è finalizzato alla ripresa dell’attività economica e produttiva».


«Lo scorso 4 luglio - sottolinea il direttore dell’associazione agricola, Paolo Franceschetti - il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per le regioni che ricadono nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi Orientali». Fra le zone interessate, appunto, la provincia di Rovigo. «Il Fondo di solidarietà nazionale da 200 milioni di euro verrà erogato previa delimitazione territoriale da parte della Regione Veneto delle zone danneggiate - continua Franceschetti - da qui la mappatura che prende in considerazione tutte quelle colture, e relative aree di coltivazione, fortemente disastrate da una siccità record».

EROGAZIONI RAPIDE
Per quanto riguarda i contributi veri e propri, continua il direttore, «ci auguriamo che gli enti competenti provvedano a erogarli velocemente. Gli imprenditori agricoli non sono nelle condizioni di attendere un giorno in più. Tra aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime agricole, in molti stanno portando avanti la propria attività con estrema difficoltà».


Sono aiuti che rischiano di non bastare, come evidenziato dal presidente Erri Faccini. «Questo finanziamento rappresenta una goccia in mezzo a un mare in tempesta, chiediamo dei sostegni maggiormente consistenti. Proseguiremo nel portare le istanze delle aziende agricole in tutte le sedi opportune».

 

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Il Gazzettino