Belluno. Sommavilla: «La siccità c'è, per ora niente razionamenti dell'acqua ma verificheremo fra 2 settimane»

Attilio Sommavilla illustra il suo piano antisprechi
BELLUNO - Nessun razionamento all’orizzonte, a detta del presidente del Bim Gsp, Attilio Sommavilla. Solo alta la guardia di ognuno per evitare lo spreco d’acqua,...

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BELLUNONessun razionamento all’orizzonte, a detta del presidente del Bim Gsp, Attilio Sommavilla. Solo alta la guardia di ognuno per evitare lo spreco d’acqua, seguendo le regole che, in realtà, dovrebbero essere seguite al dì là dei periodi siccitosi. Almeno fino a metà aprile, quindi, nessun nuovo provvedimento: solo dal 12 si tirerà la riga sulla situazione siccità con il Consiglio di bacino che parlerà con i sindaci, dando attuazione a un documento che metterà eventuali necessari paletti. 

Sommavilla, da tre anni lei tiene il timone del Bim: quale oggi lo stato dell’arte? 
«Per il momento i cali di portata sono controllabili. Nessun allarme, quindi. Certo c’è molta attenzione, ma, anche grazie ad operazione sulla rete, riusciamo a riempire i serbatoi che mostrano maggiore difficoltà. Ci sta tenendo in piedi un piccolo aumento delle portate grazie sia agli acquazzoni di domenica scorsa che, nelle parti alte della provincia, ad un po’ di scioglimento delle nevi. Certo è che l’equilibrio rimane precario».

Non tutta la provincia vive il problema con la stessa ansia.
«Le zone critiche sono note, quelle dove, in caso di siccità, è più complicato l’approvvigionamento dato dal riempimento dei serbatoi: tra l’Alpago e il Feltrino. Ma allerta possibile pure a Cortina, Agordo e Pieve di Cadore».

State risolvendo? 
«Certo, con interventi di modellazione idraulica che permettono di individuare, lungo i 3600 chilometri di acquedotti, le aree peggiori. Si inseriscono delle saracinesche che riducono lo spazio su cui intervenire a livello di perdita. Sono partite 40 gare d’appalto, su progetti che arrivano a un totale di 26 milioni di euro che saranno finiti entro il 2026. Proprio riguardanti Alpago, Feltrino, Pieve di Cadore, Agordo e Cortina. Vale sottolineare che il Comune di Limana, con la prima forma sperimentale di modellazione, è l’unico a non aver sofferto la siccità nel 2022». 

E per Belluno città? 
«Già risolto in centro storico, in questi giorni il cantiere riguarda Castion». 

Togliamo i veli all’ottimismo: quale sarà il primo passo del Bim se il meteo non cambierà? 
«La chiusura dei rubinetti dalle 10 di sera alle 6 del mattino». 

I bellunesi, per lo più, sono attenti al risparmio idrico. Forse servirebbe maggiore divulgazione ai turisti, a chi erroneamente ritiene che in montagna il problema siccità non esista... 
«Ho un esempio che fa al caso. Nello scorso agosto, durante la siccità, venne segnalato un improvviso e preoccupante calo nel serbatoio di Quantin, zona Nevegal. Erano arrivati i proprietari di una seconda casa e avevano riempito una piscina, di quelle che si montano. Anche per questo motivo occorre attenersi a linee guida uniformi, almeno a livello veneto. Allarme rosso, arancione, giallo: tutti devono sapere a che tipo di gravità si fa riferimento, cosa si può o non si può fare a proposito dell’uso dell’acqua». 

Il 12 aprile i sindaci si guarderanno negli occhi. Cosa vuol dire loro? 
«Se facciamo uno sforzo, facciamolo condividendo le ordinanze. Oltre a tutto quello di buono che sta mettendo in atto il Consiglio di Bacino, consiglierei di tenere conto anche dei suggerimenti che arrivano da ViverAcqua, la società che raggruppa i gestori del sistema idrico del Veneto e che sta lavorando per diffondere le regole omogenee per tutta la regione». 

Preferire la doccia la bagno. Oltre alle solite indicazioni di buon senso, lei, presidente di Bim Gsp, cosa fa come azione antispreco? 


«Tengo due vaschette in cui recupero l’acqua con cui si lavano le verdure. La si può riutilizzare per i fiori». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino